Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
«Noi, costretti a barricarci in casa per sfuggire al degrado»
I residenti scrivono una lettera aperta agli amministratori della città chiedendo interventi «Palazzi occupati da clandestini, nessuno fa nulla». Fuga dalla scuola, le madri: è pericoloso
Una lettera aperta agli amministratori della città. È l’ultimo grido di aiuto dei residenti del quartiere Libertà convinti di appartenere ormai ad un «centro emarginato». Perché costretti a convivere con spacciatori e prostitute che abitano nei loro stessi condomini e con la paura perenne di essere aggrediti da giovani teppisti. Pronti a insultare e attaccare senza un motivo reale. «Coloro che animano il rione Libertà non sono cittadini appestati e da emarginare, ma tantissimi e umili individui che soccombono da anni a decisioni imposte - scrive il Comitato Cittadini Attivi del Libertà - ci inducono a vivere con una finta politica di integrazione, dove gruppi di immigrati violenti occupano intere palazzine fatiscenti, spacciando droghe, sfruttando le donne inducendole a prostituirsi e usando violenza nei confronti dei residenti. A questo vanno ad aggiungersi i gruppi criminali che spadroneggiano nell’illegalità». L’ultimo episodio, tra quelli resi noti, è quello di una donna che ha insultato e offeso i vigili urbani intervenuti in piazza Risorgimento dopo una segnalazione. «Un cattivo esempio davanti a quei ragazzini nei confronti dei quali c’è un impegno costante di insegnanti e volontari - è spiegato ancora nella lettera - ma fortunatamente le donne del Libertà non sono come la signora in questione, sono persone che educano i propri figli correttamente. In questo modo il quartiere purtroppo non va avanti. Un viaggio indietro nel tempo è rappresentato anche dalla chiusura degli uffici demografici. Un regredire senza sosta - spiegano ancora - l’efficienza dei servizi del Comune dovrebbe essere garantita in diverse zone della città. Nonostante le proteste dei cittadini, gli amministratori hanno maturato l’insensata e inaspettata soluzione della chiusura dell’ufficio senza pensare alle difficoltà che incontreranno le categorie deboli».
Il livello molto alto di degrado al Libertà è testimoniato dagli immigrati che occupano intere palazzine. Dormono anche in 6 o 7 in una stanza favoriti dal sempre più crescente «affare» degli affitti in nero. In alcune strade sono più numerosi degli italiani: in via Crisanzio, ad esempio, al civico 220 gli extracomunitari hanno occupato un intero edificio: dal mattino alla sera bivaccano nel cortile che utilizzano in gruppo lasciando a terra spazzatura, vestiti, scarpe, mobili. C’è di tutto. I residenti italiani al civico 118 della stessa via, sono costretti dai loro balconi interni ad assistere a quello spettacolo indecente. «Denunciamo di continuo queste situazioni - spiegano i residenti - ma non accade nulla. Corso Italia detiene il primato delle siringhe, mentre il perimetro dell’ex manifattura dei tabacchi ha il primato delle deiezioni canine».
Sono in calo, intanto, le iscrizioni all’istituto scolastico Don Bosco. «Ho deciso di portar via mio figlio perché ci sono stati troppi atti di bullismo. Preferisco una scuola più lontana ma sicura» spiega Annamaria, mamma di un bimbo di 10 anni. Dello stesso avviso la signora Angela che ha trasferito altrove la sua bambina. «Troppi gli episodi di violenza, anche nei confronti degli insegnanti. A mia figlia - racconta - hanno strappato tante volte i quaderni e per me ogni volta comprarli nuovamente è un problema. I ragazzi più grandi, quelli delle medie, terrorizzano i più piccoli ai quali impediscono di andare in bagno. Come può un genitore stare tranquillo?».