Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Curve, dossi, strade a strapiombo sul mare I Balcani paradiso per chi ama le due ruote
IBalcani negli ultimi anni sono diventati uno dei luoghi preferiti dai motociclisti italiani. I panorami mozzafiato, le strade poco trafficate e la bellezza di città ricchissime dal punto di vista storico e culturale hanno contribuito a questa tendenza.
Le strade e le autostrade costiere della Croazia si contraddistinguono per essere a strapiombo sul mare, come nello spettacolare itinerario che parte da Split, passa per Zadar e arriva fino a Dubrovnik. Ma partendo dalla antica Ragusa è possibile percorrere un altro itinerario che passa dalla Bosnia ed Erzegovina e arriva sul confine simbolico con la Serbia, quel ponte sulla Drina reso famoso dal romanzo di Ivo Andric. Dopo aver dedicato una bella visita a Dubrovnik, si parte per Mostar: lasciata la città adriatica, si deve percorrere la D8 per alcuni chilometri in direzione di Slano e da qui proseguire poi sulla 6232 che, dopo un breve tratto segnato da varie curve, porta al confine con la Bosnia. Oltre centomila abitanti per Mostar, città capoluogo della regione che durante la guerra jugoslava subì un duro assedio di nove mesi. I bombardamenti provocarono centinaia di vittime e distrussero i suoi monumenti più importanti, come lo Stari Most – il celebre il ponte-, l’antica Cattedrale della Beata Vergine Maria e il Palazzo Vescovile, che ospitava una biblioteca con oltre 50 mila libri. Dopo una sosta si può quindi proseguire per la capitale Sarajevo, che dista 129 chilometri. Per arrivarci occorre seguire la M17, che tocca alcuni luoghi straordinari, come la zona del Lago di Jablanica, formato artificialmente dallo sbarramento del fiume Neretva.
Sarajevo è una città che merita un soggiorno di almeno due notti. La storia della città è legata indissolubilmente all’assassinio dell’Arciduca Francesco Ferdinando, il “casus belli” della Prima guerra mondiale, e all’assedio durante il conflitto jugoslavo che durò dal 5 aprile 1992 al 29 febbraio 1996. Per secoli è stata definita la Gerusalemme d’Europa: al suo inter- no hanno convissuto, e dopo la guerra intestina convivono nuovamente, popoli di etnie e religioni differenti. Nel solo centro storico sono presenti i luoghi di culto di quattro differenti religioni, a testimoniare il carattere pacifico e la grande apertura di questo popolo magnifico. Ma il fascino di Sarajevo è anche dato dalla sua collocazione geografica, essendo circondata da montagne e attraversata dal fiume Miljacka, nonché dalla bellezza del suo centro storico.
Ultima tappa dell’itinerario è Visegrad. Da Sarajevo occorre prima prendere la M19 e successivamente la M5. Il percorso in moto dura tre ore, su una strada piena di curve e saliscendi che si snoda lungo le verdi valli della Bosnia. E alla fine si giunge sul ponte della Drina, luogo simbolo nazionale che rappresenta la speranza del ricongiungimento e della convivenza tra popoli.
Il trend
Paesaggi, cultura, storia e architettura attraggono migliaia di turisti ogni anno Uno dei luoghi simbolo è il ponte sulla Drina mentre Sarajevo è definita la Gerusalemme d’Europa per la convivenza di etnie e religioni