Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

BARI, L’OSSESSIONE PER LA MEMORIA

Un docufilm, libri e convegni

- Di Fabrizio Versienti

C’è un’ossessione per la memoria che affiora prepotente negli ultimi mesi nella vita culturale italiana e in quella barese, dove assume com’è naturale specificit­à «locali». Complici gli anniversar­i, quello del 1968 e insieme quello del 1978, l’anno del rapimento e dell’uccisione di Benedetto Petrone (a Bari) e di Aldo Moro, l’alfa e l’omega del «decennio rosso» del dopoguerra; fatto sta che è tutto un riaprire album più o meno impolverat­i, un interrogar­si inquieto sulle radici del confuso tempo in cui viviamo, un cercare risposte nel nostro passato. Certi fenomeni non nascono per caso, rispondono sempre a bisogni profondi della società e degli individui che la compongono. Quindi, non c’è da storcere il naso di fronte alle tendenze in atto; meglio mettersi in gioco e accettare il rischio della memoria. Come ha fatto un documentar­ista di talento, Giuseppe Sansonna, per il suo bellissimo film su Bari realizzato all’interno della serie prodotta dalla Rai «Terre d’Autore»: una città un autore, Bari e Nicola Lagioia, che proprio sul grande rimosso, sulla faccia oscura degli anni Ottanta ha centrato i suoi due ultimi libri, Riportando tutto a casa e La ferocia.A fargli corona una serie di voci di quel tempo, come i punk della Giungla (Massimo Lala, Licia Albanese) in immagini d’epoca prese dalle Teche Rai, Veronico, Maiellaro (e anche chi scrive è stato coinvolto). Il documentar­io non è stato ancora trasmesso «in chiaro», è andato solo su Rai Italia all’estero e su quel sito è rintraccia­bile, ma in attesa che Rai 3 o Rai 5 lo programmin­o è partito un tam tam spontaneo in rete, con link scambiati e poi giudizi, commenti, una serie di appunti che potrebbero riempirne altri tre, di film come quello. La città, insomma, ha voglia di raccontars­i e di capirsi: quella di ieri come quella di oggi, il bisogno è trasversal­e e transgener­azionale. Non a caso, le benemerite Edizioni della Libreria Laterza sono appena tornate in campo per pubblicare alcuni scritti sul 1968 frutto di quest’anno di celebrazio­ni (un Cotturri tutto politico e ora un Felice Laudadio tutto «narrativo»), mentre proprio questa sera prende avvio sulla terrazza di Santa Teresa dei Maschi il ciclo d’incontri estivi di «Tu non conosci il Sud»; si parla di quattro anni speciali nella storia di Bari, a cominciare dal 2005, l’anno «uno» della tanto celebrata primavera pugliese, di cui discutono questa sera l’economista Gianfranco Viesti e l’editore Alessandro Laterza. E si affaccerà anche il sindaco Decaro. Insomma, se tre indizi fanno una prova, non c’è dubbio: questo è il tempo dei ricordi e della riflession­e. Vedremo se servirà a rimettere in moto pensieri e progetti, oppure soltanto a leccarsi le ferite.

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