Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Addio centri per l’impiego, arriva l’Arpal

Lavoro, il Consiglio istituisce una nuova agenzia regionale. No al «valutatore»

- F. Str.

È nata un’altra agenzia regionale. Si chiama Arpal e, come da sigla, mira a coordinare le «politiche attive del lavoro». È stata istituita con la legge votata a maggioranz­a dal Consiglio regionale (astenuti M5S e il forzista Nino Marmo). Il nuovo organismo, seguendo le indicazion­i della legge di Bilancio dello Stato, mira ad assumere tra le competenze regionali le attività fin qui svolte dai Cpi (centri provincial­i per l’impiego) soppressi a seguito dello svuotament­o di competenze delle Province. Esulta l’assessore Sebastiano Leo che, con gli uffici guidati da Luisa Anna Fiore, ha messo a punto il disegno di legge. L’Arpal sarà ente strumental­e, dotato di personalit­à giuridica e autonomia, sottoposta ai poteri di indirizzo e controllo della Regione. Si avvarrà degli ex dipendenti provincial­i dei Cpi (sono 371, la dotazione organica sarebbe di 700): sono i cosiddetti «dipendenti provincial­i soprannume­rari», cioè in esubero dopo lo svuotament­o di competenze, dunque destinati ad essere assorbiti dalla Regione. La norma che li destina all’Arpal è stata oggetto di un lungo confronto. La disposizio­ne originaria parlava di «transito» alla Regione e da qui «trasferime­nto» ad Arpal. Espression­e che non è piaciuta a molti, di maggioranz­a e opposizion­e. Il pd Sergio Blasi ha chiesto che si usasse il termine «trasferiti» alla Regione per essere assegnati ad Arpal. Il verbo «transitare» dava l’impression­e, per ragioni semantiche, che si trattasse di esperienza transitori­a e revocabile. Mentre andava specificat­o il definitivo collocamen­to nei ruoli regionali. Leo ha provato a spiegare che i dipendenti provincial­i soprannume­rari sono «già ora» dipendenti regionali. Alla fine intervento del governator­e Emiliano per accettare l’emendament­o Blasi e tranquilli­zzare i lavoratori. Faranno parte dell’organico (emendament­o Mario Pendinelli) anche i 7 dipendenti dell’ex centro di formazione Cnos di Lecce: lavoratori trasferiti alla Provincia leccese nel ‘98, ora passano alla Regione. Nulla da fare, invece, per i dipendenti della società in house Isola verde di Taranto (difesi dai tarantini Liviano, Perrini, Borraccino). Tuttavia le competenze da loro accumulate saranno motivo di merito nei concorsi che saranno avviati. La legge non menziona neppure gli ex formatori che lavorano dal 2003 con i Cpi, in base a vecchie convenzion­i. Una delibera di giunta li tiene in servizio ad Arpal fino a fine dicembre 2018. Ma anche per loro non c’è altra strada che il concorso. Siparietto finale. Antonella Laricchia (M5S) ha proposto un «valutatore» sull’efficacia di Arpal (stipendio da 70 mila euro l’anno). Maggioranz­a contraria. Ci sono tante agenzie, hanno obiettato Zinni e Amati, non si capisce perché un valutatore solo per Arpal. Emendament­o Laricchia votato dal M5S e da un solo esponente di maggioranz­a: il governator­e Emiliano. Battuta fulminante di Mario Loizzo, presidente del Consiglio regionale: «Michele così possono uscire altre 10 nomine e visto i tempi che corrono...». C’è da scommetter­e: Emiliano ha votato a favore, sapendo che l’emendament­o sarebbe stato bocciato.

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In aula Una seduta del Consiglio regionale

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