Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Dai paesaggi ai divi del cinema ecco «Exotica»
Un musicista italiano a Hollywood negli anni Quaranta: Digressione Music dedica un album a composizioni inedite di Mario Castelnuovo-Tedesco, languide «cartoline» dall’America e brillanti ritratti di stelle del cinema per violino e pianoforte.
L’etichetta molfettese Digressione Music torna a proporci un’autentica chicca sul versante della musica «colta» del N0vecento: un album dedicato alla musica di Mario Castelnuovo-Tedesco (Firenze, 1895 - Beverly Hills, 1968), compositore emerso nell’Italia degli anni Venti e Trenta prima che le leggi razziali del fascismo nel 1939 lo costringessero, lui di ricca famiglia ebrea, a rifugiarsi negli Stati Uniti per trovare lavoro e delle condizioni di vita accettabili. Lì il suo esilio non fu difficile o ingrato come pure capitò a tanti musicisti europei fuggiti dal nazifascismo e dalla guerra: fu aiutato a inserirsi nella nuova realtà da personaggi come Arturo Toscanini e Jascha Heifetz, e nel ’41 firmò un contratto come autore di colonne sonore per film con la Metro Goldwyn Mayer a Hollywood. Questo finì per accentuare quel lato da «narratore musicale», secondo la sua stessa definizione, che lo portava a comporre musica sempre pronta a descrivere i più diversi quadri di vita o a «raccontare storie». Lo testimonia il materiale raccolto in questo cd, intitolato Exotica (and other works for solo piano and violin & piano):i due protagonisti, il pianista Angelo Arciglione e la violinista Eleonora Turtur (in foto, nata a Molfetta, studi al conservatorio di Bari, attualmente toscana per residenza), hanno scelto delle pagine inedite di Castelnuovo-Tedesco, scritte negli anni giovanili in Italia e poi in America. Un album di pagine pianistiche e di musica da camera che propone miniature davvero deliziose, come le quattro Stars op. 104, altrettanti ritratti al pianoforte di quattro stelle di Hollywood: la divina Greta Garbo, che il compositore definì «alta, maestosa, assente, ancora bellissima», Deanna Durbin, dedicataria di un valzer brillante di molto carattere, Marlene Dietrich, che muove a passo di rumba e di tango, e la diva-bambina Shirley Temple. Tra le pagine in duo, che richiedono una prova di grande tecnica e musicalità alla violinista ( furono concepite per l’amico Heifetz, il grande virtuoso) troviamo una Exotica (A Rhapsody of the South Seas) che strizza l’occhio al mondo delle colonne sonore e una spiritosa Serenatella costruita a partire dalle lettere del nome di Heifetz, trasformate in note.