Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il sindacato dei giornalisti pugliesi chiede alla Regione di intervenire sui criteri di accesso
La Regione Puglia revochi «immediatamente» il bando del servizio di webTv regionale per la comunicazione tramite le società iscritte al portale Empulia. Lo chiede l'Assostampa della Puglia al presidente della Regione, al capo di Gabinetto e al Segretario generale della Presidenza in «modo da revisionare i criteri di accesso alla gara entro la scadenza fissata al 28 giugno prossimo, prevedendo negli stessi quanto meno la correttezza contrattuale e contributiva dei dipendenti giornalisti delle agenzie di comunicazione che vi parteciperanno e l'autonomia delle scelte da parte della direzione giornalistica preposta».
Secondo il presidente dell'Assostampa, Bepi Martellotta, «desta stupore la lettera di invito pubblicata il 20 giugno scorso con cui la segreteria della Presidenza della Regione e il Servizio di comunicazione esterna» hanno aperto il bando. «Tra i requisiti richiesti per aggiudicarsi l'appalto del servizio da 160mila euro (fino a 200mila previa proroga del servizio) spiega - non vi è in alcuna parte indicata la regolarità contrattuale dei giornalisti preposti allo svolgimento dei servizi giornalistici da parte dell'agenzia, mentre vi è un significativo passaggio sulle modalità di selezione del personale, contenute nella sezione 3 al punto 2: ‘le modalità di organizzazione del lavoro redazionale resterà in capo al fornitore, mentre la direzione sara´ di competenza dell'amministrazione regionale’». «Alla faccia dell'autonomia del lavoro giornalistico, seppur orientato alla comunicazione delle attività istituzionali della Regione, non solo - denuncia Martellotta - non viene considerata alcuna regolarità contrattuale ma viene affidata in capo all'amministrazione regionale appaltante la selezione di chi dovrà esercitare i poteri dell'articolo 6 del Ccnlg, ovvero la tutela del diritto di cronaca e della libertà di espressione, rispettivamente tutelati da due articoli della Costituzione che, grazie a Dio e non certo alla Regione Puglia, tutelano dal 1947 la democrazia in Puglia come nel resto d'Italia».