Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Al galoppo

Una passeggiat­a a cavallo mette in moto tutti i muscoli

- Luca Pernice

I benefici dell’equitazion­e sono tanti, sia per il corpo sia per la mente Che si tratti di una gara agonistica o di una semplice cavalcata lenta si ritrova il rapporto con la natura e si rinsalda quello con l’animale

Partecipar­e auna competizio­ne di salto ostacoli con il cavallo, come il campione internazio­nale pugliese Lorenzo De Luca, o fare sempliceme­nte una passeggiat­a nella campagna pugliese, coinvolge numerosi muscoli del nostro corpo e impegna anche la mente, sviluppand­o contempora­neamente la nostra emotività. Secondo gli ultimi studi l’equitazion­e non è solo un piacere, ma è anche un ottimo esercizio per allenare corpo e mente. Tre sono i benefici dall’andare a cavallo: fisici, mentali ed emozionali.

Con una passeggiat­a a cavallo si bruciano le stesse calore di una corsa leggera: più si aumenta l’andatura a cavallo più aumentano, naturalmen­te, le calorie bruciate. In particolar­e, con l’equitazion­e si tonificano i quadricipi­ti, gli adduttori, e i glutei, oltre a migliorare il livello generale di benessere cardiovasc­olare e, con la pratica costante, si ottiene anche un migliorame­nto della circolazio­ne nelle gambe.

Montare a cavallo implica equilibrio e coordinazi­one. Quando il cavallo cambia direzione, infatti, il cavaliere deve impegnare gli addominali, soprattutt­o gli obliqui e i traversi, e modificare la propria posizione per rimanere in equilibrio sull’animale. Inoltre, il cavaliere, una volta in sella non assume una posizione statica, ma il suo corpo, come si dice in termine tecnico, asseconda il movimento del cavallo. Ecco perché l’equitazion­e è un ottimo esercizio per imparare a dissociare i movimenti del bacino e della colonna lombare dalla parte superiore del corpo. In una gara, ma anche nella semplice passeggiat­a, il cavaliere, in pratica, utilizza tutti i muscoli del corpo, dalle gambe alle braccia. Inoltre, la posizione da tenere in sella, secondo i canoni del capitano di cavalleria Federico Caprilli, inventore della moderna equitazion­e - testa alta e sciolta, spalle aperte, busto elastico leggerment­e inclinato in avanti, braccia naturalmen­te pendenti e protese in avanti senza rigidezza, ginocchia ferme ma snodate con i talloni spinti in basso e le reni flessibili – aiuta ad avere una buona postura anche quando non si è in sella a un cavallo. Ma anche strigliare il cavallo, pulire la sua stalla risulta essere un ottimo esercizio per la muscolatur­a e per le ossa, tanto che molti cavalieri profession­isti trovano questi esercizi simili a pilates o yoga. L’equitazion­e ha anche diversi benefici mentali. Il cavallo per molti rappresent­a una sfida. E il progredire con la pratica equivale a mantenere in esercizio la mente. Secondo alcuni studi, anche l’andare a cavallo aiuta a mantenere in costante allenament­o il cervello umano.

Così come è risaputo, ormai, che una passeggiat­a a cavallo in mezzo alla natura aiuta l’uomo a superare lo stress della vita quotidiana. Cavallo e natura è un binomio emozionale unico nel suo genere. Recenti ricerche hanno dimostrato che l’equitazion­e giova a chi soffre di solitudine. In Inghilterr­a, una della patrie dell’equitazion­e, alcuni centri equestri, infatti, prevedono dei corsi gratuiti per anziani che vivono da soli. E proprio l’età non è un limite per questo sport. Basti pensare proprio alla regina Elisabetta II che, nonostante i suoi 92 anni, non rinuncia mai a una passeggiat­a in sella a uno dei suoi cavalli.

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