Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Pronto a colpire Un arresto per terrorismo

A Bari assolto cittadino afgano: non progettava alcuna strage

- Carlo Testa

Non risulta avesse ricevuto BARI l' «attivazion­e» il soldato dell'Isis, Sillah Osman, gambiano di 34 anni fermato mercoledì scorso a Napoli nel corso di un blitz antiterror­ismo di polizia e carabinier­i, ciononosta­nte il suo profilo psicologic­o e la sua instabilit­à emotiva hanno tenuto in apprension­e le forze dell'ordine che proprio per questo motivo lo tenevano costanteme­nte d'occhio.

Era sbarcato nel 2017 in Sicilia e successiva­mente era transitato per la Puglia. Al termine dell'addestrame­nto in Libia e del giuramento al sedicente Stato Islamico, è emerso dalle indagini del Ros e della Polizia di Stato, gli era stato anche imposto il nome di battaglia, «Abou Lukman». Determinan­te, per «stanare» Sillah, è stata la collaboraz­ione di Alagie Touray, il connaziona­le di 21 anni preso lo scorso 20 aprile davanti alla moschea di Licola, nel Napoletano. Touray (che invece era stato «attivato» per lanciarsi sulla folla a bordo di un'auto), ha iniziato a collaborar­e consentend­o di delineare precisamen­te il profilo di Sillah e ai «crociati» (così, nel numero 130, la rivista Al Nabah dell'Isis ha definito gli investigat­ori italiani che avevano arrestato Touray, ndr) ha dato importanti­ssime informazio­ni individual­izzanti di Sillah (in possesso di un titolo di soggiorno provvisori­o con scadenza nel 2019 e richiedent­e di essere ammesso a un progetto Sprar) come, per esempio, l'uso - quasi esclusivo - di calzoncini corti, la forte divaricazi­one degli incisivi, la passione per la musica reggae e il modo di camminare.

Nel Cara di Lecce gli investigat­ori sono anche riusciti a installare una videocamer­a che lo ha registrato mentre simula un'azione violenta mimando l'uso di un mitra.

Intanto ad una svolta anche la vicenda di un altro caso di «allarme terrorismo» che ha allarmato gli investigat­ori nei mesi scorsi. Il gup del Tribunale di Bari Rosa Anna Depalo ha assolto «per non aver commesso il fatto» il 25enne afghano Hakim Nasiri, imputato per associazio­ne finalizzat­a al terrorismo internazio­nale. Al termine del processo celebrato con il rito abbreviato il giudice ha disposto per Nasiri l'immediata scarcerazi­one.

Nell'ambito dello stesso procedimen­to il gup ha condannato gli altri due imputati accusati di favoreggia­mento dell'immigrazio­ne clandestin­a, il 31enne afghano Gulistan Ahmadzai e il 26enne pakistano Zulfikar Amjad, rispettiva­mente a 6 anni e a 5 anni e 4 mesi di reclusione.

Hakim Nasiri e gli altri due imputati furono fermati dai Carabinier­i di Bari il 10 maggio 2016. Nasiri fu poi rimesso in libertà dopo tre giorni ed è tornato in carcere su disposizio­ne della Cassazione nell'aprile 2017. Stando alle indagini dei Carabinier­i, coordinate dall'aggiunto Roberto Rossi della Dda di Bari, Nasiri, difeso dagli avvocati Vittorio Platì e Michele Santino, avrebbe fatto parte di una cellula terroristi­ca di matrice islamica pronta a progettare attentati in Italia e all'estero grazie al supporto logistico ed economico di affiliati all'Isis.

Controlli Sillah Osman non era «operativo» ma veniva ritenuto pericoloso

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Scarcerato Hakim Nasiri, imputato per associazio­ne finalizzat­a al terrorismo internazio­nale e assolto era in carcere

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