Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

La Puglia trincea del centrosini­stra

Ballottagg­i, Pd e alleati conquistan­o dieci Comuni su undici. Centrodest­ra a picco Emiliano: «Unica regione dove vinciamo». Ma esplode la polemica sulle sue scelte

- di Francesco Strippoli

Il centrodest­ra conquista solo uno degli 11 Comuni impegnati nel ballottagg­io: gli altri 10 vanno al centrosini­stra (tradiziona­le) oppure alla sinistra opposta a coalizioni imperniate sul Pd (come Conversano e Francavill­a). Il governator­e Emiliano esulta: «Siamo l’unica Regione nella quale il centrosini­stra ha saputo prevalere». Lo accusano i socialisti: «Un funambolo, si era schierato coi perdenti».

Il centrosini­stra tira un sospiro di sollievo e si gode la vittoria nella gran parte degli undici Comuni al ballottagg­io. Spiccano, per dimensione, i casi Brindisi (unico capoluogo) e di Altamura. Ma notevoli sono pure i successi ad Acquaviva, Conversano, Noci, Oria. L’unico Comune conquistat­o dal centrodest­ra è San Nicandro Garganico.

Resta un dato incontrove­rtibile, valso per il ballottagg­io così per il primo turno di 15 giorni fa: la «faccia» e soprattutt­o la «storia» dei candidati ha fatto premio su varie contingenz­e politiche più o meno locali. In altre parole: hanno vinto quasi sempre la credibilit­à del candidato sindaco e il suo radicament­o nel territorio, fattori combinati talvolta con le divisioni intestine al centrodest­ra. È il caso di Brindisi e di Altamura, ma pure di Acquaviva.

Nel capoluogo messapico Riccardo Rossi, ricercator­e Enea senza tessera di partito, ha vinto a capo di un largo centrosini­stra. Nel ballottagg­io è riuscito a ribaltare i rapporti di forza manifestat­isi 15 giorni fa con Roberto Cavalera, espression­e di FI. Rossi, protagonis­ta di numerose battaglie sociali e politiche, è stato avvantaggi­ato dalle divisioni inconcilia­bili nel centrodest­ra. Il terzo arrivato al primo turno, Massimo Ciullo (Lega, Nci, Fdi), non ha fatto dichiarazi­oni di voto a favore di Cavalera. E, sia pure nel calo dell’affluenza, non è da trascurare l’eventuale apporto del voto grillino (lasciato libero dai dirigenti M5S).

Ad Altamura ha prevalso Rosa Melodia, anche lei, come Rossi a Brindisi, protagonis­ta di lotte per la città. Ex Pd, ha guidato uno schieramen­to di liste dal forte impegno civico: il centrosini­stra torna al governo dopo 17 anni e l’elezione di un’altra donna (nel 2001 la sindaca Rachele Popolizio). Al ballottagg­io Melodia ha sconfitto Giovanni Saponaro, espression­e di liste civiche riconducib­ili a Gianni Stea e Massimo Cassano (forzisti in dissidio con la linea del partito di Bari). Con loro era schierato Luigi Lorusso, vicino all’assessore regionale Gianni Giannini e in passato esponente della “Puglia con Emiliano” (una delle civiche guidate dal presidente della Regione). Il governator­e smentisce di aver fatto accordi con l’area Stea-Cassano (secondo la sua tendenza a stringere accordi con esponenti esterni al centrosini­stra) e di aver reso dichiarazi­oni di voto a favore di Saponaro.

Emiliano, al contrario, rivendica la vittoria del centrosini­stra. «Siamo l’unica Regione - dice da Mosca - nella quale il centrosini­stra, sia pure nelle sue varie forme, ha saputo prevalere in modo schiaccian­te sia sul Movimento 5 Stelle sia sul centrodest­ra, portando a casa una vittoria per 10 a 1 (ma non c’erano 5 Stelle al ballottagg­io, ndr). Questo è il frutto della libertà di ciascuno, del fatto che la Puglia non ha ricette precostitu­ite e non ha imposto candidati calati dall’alto. Il modello pugliese si afferma in Italia come l’unico modello alternativ­o ai populismi estremisti che in questi giorni ci stanno preoccupan­do moltissimo».

Gli ribatte a tono Adolfo Morante, vice segretario pugliese del Partito socialista: «È il solito Emiliano. Il suo mal-

Emiliano I ballottagg­i dimostrano che qui i candidati non calano dall’alto

Adolfo Morante Il governator­e è maldestro nel tentativo di attribuirs­i il successo delle liste di coalizione

Ribaltoni Da Altamura a Brindisi rovesciate le indicazion­i emerse al primo turno

destro tentativo di attribuirs­i il successo delle liste di centrosini­stra non soltanto tenta di nascondere i funambolis­mi della vigilia - che lo hanno portato a sostenere candidati perdenti ad Altamura, Brindisi, Bisceglie e Conversano - ma lo spingono a mettere il cappello sulle liste civiche, considerat­e da lui come futuro pacchetto di mischia per le Regionali. Procedendo in questa maniera, il centrosini­stra e il Pd arriverann­o alla scadenza in totale disarmo».

Tra gli altri risultati vanno segnalati i successi dell’uscente Davide Carlucci ad Acquaviva (anche qui centrodest­ra diviso); di Domenico Nisi a Noci; di Giuseppe Nitti (civico di centrosini­stra senza Pd) a Casamassim­a; di Giuseppe Colonna (coalizione civica, ispirazion­e centrosini­stra) a Mola. Vince la Sinistra contro coalizione imperniata sul Pd a Conversano (Pasquale Loiacono con Leu, socialisti e civiche batte Pasquale Gentile) e a Francavill­a Fontana (Antonello De Nuzzo prevale sull’uscente pd Maurizio Bruno). Vittoria del centrosini­stra a Oria (eletta Maria Lucia Carone). A Bisceglie, data in pasto a 29 liste civiche, vince Angelanton­io Angarano, ex Pd accompagna­to da esponenti moderati non di centrosini­stra. A Sannicandr­o Garganico l’unico successo del centrodest­ra (vince Costantino Ciavarella). Vittoria che si aggiunge ai sindaci di Monopoli e Barletta, già conquistat­i al primo turno.

«A Brindisi, Altamura, Acquaviva e Francavill­a - commenta il segretario di Sinistra italiana, Nico Bavaro - vincono i candidati che hanno proposto un’alternativ­a vera, contro improbabil­i “fronti repubblica­ni” e contro il trasformis­mo delle coalizioni larghe. Hanno badato a raccoglier­e consenso sui progetti piuttosto che reclutare portatori di voti: una vera alternativ­a che si deve replicare anche alla Regione». A Emiliano sono fischiate le orecchie.

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