Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Ribaltone Rossi «Così Brindisi cambierà faccia»
In Consiglio otto donne e due ragazzi. Ora incontri in tutti i quartieri: «Siamo il cambiamento»
Otto donne (un vero record), un neo consigliere appena ventenne, 14 debuttanti, età media intorno ai 40. È l’istantanea del nuovo Consiglio comunale di Brindisi. È la trasformazione in realtà dello slogan «Cambiala ‘sta storia», scelto dal neo sindaco Riccardo Rossi (centrosinistra) per colmare il divario con il diretto concorrente Roberto Cavalera (Forza Italia). Recuperati e superati i 5 mila voti di distacco, Rossi ha conquistato Palazzo di città al ballottaggio con il 56,61% dei consensi. Molto più che un cambiamento, soprattutto per una città che negli ultimi sette anni ha dovuto fare i conti con sindaci arrestati o sfiduciati e con un lungo commissariamento. E mentre la lunga festa non è ancora terminata, e parlare con Rossi significa catturare la sua attenzione tra interminabili saluti e strette di mano, l’entusiasmo si smorza un po’ dopo la prima domanda, la più spinosa.
Le bandiere del Pd si sono viste per la prima volta in piazza solo domenica sera, dopo la sua vittoria. In uno scenario nazionale devastante per il Partito democratico, crede che sia stato meglio così?
«Con il segretario cittadino Francesco Cannalire abbiamo convenuto che fosse importante puntare a un progetto politico più che alle sigle».
Quanto è stato difficile risalire dal 23% del primo turno?
«Non era scontato nemmeno che si arrivasse al ballottaggio, ma evidentemente la città ha compreso la nostra voglia di cambiamento. Presentare i futuri consiglieri comunali in tutti quartieri ha fatto il resto».
In Consiglio siederanno due rappresentanti della Lista “Ora tocca a noi” composta da giovanissimi brindisini. Sente la responsabilità di non dover deludere le loro aspettative e il loro entusiasmo?
«La sento fortissima e da loro mi aspetto un contributo di freschezza e di idee che sarà fondamentale».
Sta già lavorando alla composizione della giunta. Sarà “nuova” anche quella?
«Il criterio che mi guiderà sarà quello di avere persone capa- ci e professionalmente preparate per i settori che andranno ad amministrare. Posso solo dire che aspetto risposte importanti».
Il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, le ha fatto pubblicamente gli auguri. Avete un percorso comune: entrambi esponenti dei movimenti di base, sconfitti una prima volta, vincitori oltre qualsiasi pronostico al secondo tentativo. È possibile un rapporto nuovo tra le due città?
«Porto, aeroporto e università sono le ricchezze comuni che possono valorizzare il Salento e sono certo che ci saranno molte occasioni per creare sinergie tra Brindisi e Lecce».
Il progetto del cuore al quale non vorrebbe rinunciare?
«Sono tre: investimenti sull’ambiente e sulle aziende locali da parte delle grandi industrie presenti a Brindisi, un tavolo con il governo nazionale per le bonifiche e per la gestione del dopo Cerano (ormai imminente, ndr), uno sviluppo del territorio basato su cultura e turismo».
Domenica notte, a metà dello scrutinio, Cavalera è venuto nel suo comitato per farle gli auguri. Non era scontato neanche questo dopo una campagna elettorale abbastanza aspra.
«Non lo era e l’ho apprezzato molto. E comprendo anche che accettare la sconfitta non sia facile per nessuno».