Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
La Regione non paga Diffida dall’università
«Abbiamo deciso di dare seguito alle sentenze: il pagamento degli arretrati. Ma, visto che i nostri dipendenti lavorano in regime di convenzione presso l’azienda ospedaliero-universitaria “Policlinico Giovanni XXIII, avvieremo la diffida alla stessa azienda e alla Regione per ottenere le somme dovute».
Si tratta di lavorazioni differenti: lungo la complanare esistente la sede stradale verrà riqualificata con nuovi marciapiedi, nuovo asfalto, nuovi percorsi ciclabili e pedonali, mentre dall’altro lato si procederà ad arretrare le recinzioni delle proprietà private, con un lavoro edile che prevede lo
Antonio Uricchio, rettore dell’Università di Bari, accoglie le richieste di circa duecento dipendenti che, dal 2012, hanno subito una riduzione dello stipendio di circa un terzo del totale per un’interpretazione errata di alcune normative. Un conto complessivo da nove milioni che dovrà essere saldato dal Policlinico Giovanni XXIII (il cui commissario straordinario è Giancarlo Ruscitti) facente capo alla Regione e al governatore-assessore alla Sanità Michele Emiliano.
La decisione è stata presa nel corso del consiglio di amministrazione dell’Ateneo barese a cui hanno partecipato anche i dipendenti interessati dal provvedimento. «Le sentenze come ovvio – prosegue il rettore Uricchio – vanno rispettate, ma proprio per questo è la Regione a doversi far carico del costo complessivo. Per
il futuro? C’è un nuovo protocollo d’intesa che stabilisce nuove tabelle d’inquadramento. Partiremo da questo accordo per ristabilire i corretti rapporti con i dipendenti».
I dipendenti, in attesa dell’avvio dei lavori del consiglio d’amministrazione e prima di essere stati ricevuti dal rettore, hanno manifestato nei corridoi dell’Ateneo. «Non chiediamo privilegi – chiarisce Rocco Campobasso, coordinatore provinciale Snals Confsal dell’Università - ma il semplice rispetto della normativa. Da sei anni i nostri stipendi sono stati ridotti in maniera arbitraria e qualcuno dovrà pure porre rimedio a questa decisione inspiegabile. Siamo soddisfatti della decisione? A metà perché ufficialmente il provvedimento sarà attivato dal prossimo consiglio d’amministrazione fissato per il 6 luglio». Le diffide al Policlinico e alla Regione partiranno subito e si attende una risposta nell’arco di una settimana. Alla mobilitazione hanno partecipato anche le categorie di Cgil, Cisl e Uil. «Da anni combattiamo per ottenere quanto dovuto – conclude Campobasso – e abbiamo dovuto sostenere i costi di numerosi ricorsi. Ora la Regione Puglia dovrà darci una risposta definitiva». Ora la parola passa al tandem Emiliano e Ruscitti.