Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
L’INTERVISTA LUIGI DI MAIO
aziende di Stato per creare sviluppo e occupazione, il che non vuol dire grandi opere. Vuol dire semplicemente spendere bene i fondi europei. Vogliamo creare una banca pubblica per gli investimenti per permettere a tutti i giovani imprenditori di avere dei soldi per finanziare le loro idee innovative e contribuire allo sviluppo del Paese. Non c’è bisogno di una nuova Cassa per il Mezzogiorno. L’Europa ci ha chiesto tanti sacrifici, non dobbiamo sprecare quello che ci trasferisce sul piano delle risorse per il territorio, le regioni devono spendere bene i fondi e indirizzarli verso lo sviluppo».
Il reddito di cittadinanza, se sarà varato in tempi brevi e saranno trovate le necessarie coperture finanziarie, rappresenta un aiuto alla dilagante povertà che si registra nelle famiglie meridionali. Ma non sarebbe altrettanto indispensabile puntare su una rinascita produttiva del Mezzogiorno, al di là delle misure di defiscalizzazione che da sole non possono imprimere la marcia auspicata? E su quali leve pensate di intervenire?
«Il reddito di cittadinanza è la misura che consente al governo di ridisegnare lo sviluppo del paese, soprattutto nel deserto industriale del Mezzogiorno, preservando la pace sociale. Gli investimenti, i piani di sviluppo non si realizzano dall’oggi al domani. Non è pensabile che nel Mezzogiorno, dove una persona su dieci è sotto la soglia di povertà, non si intervenga subito. Dobbiamo rafforzare i Centri per l’Impiego e realizzare al più presto il reddito di cittadinanza, dobbiamo ridare dignità ai cittadini italiani. Inoltre, interverremo su Ricerca e Sviluppo, start up, turismo e beni culturali, il patrimonio del Mezzogiorno. Da qui ripartirà la rinascita del Sud».
Lei ha detto che l’industria del turismo sarà la chiave di volta dello sviluppo del Sud. Ma tra criminalità, burocrazia e costo del lavoro ogni aspettativa in questo senso rischia di naufragare. Non pensa che occorrerebbe un complessivo progetto di governo per liberare le potenzialità del Sud e rendere conveniente investire qui?
«Se assicuriamo servizi e sicurezza, il Mezzogiorno con le sue peculiarità sarà il faro del Turismo nel Mediterraneo. È logico che gli investimenti funzionano se chi viene a investire ha la certezza di trovare servizi funzionanti e sicurezza, opereremo anche su questo versante. Il governo ha ben chiaro quali sono i bisogni e le attese dei cittadini. Punteremo sulla digitalizzazione del settore turistico come fine da perseguire, data la domanda crescente e l’offerta ancora scarsa, che pone il Sud, ma più in generale l’Italia intera, in una posizione di svantaggio rispetto agli altri Paesi».
Ieri al Mise avete ottenuto la revoca dei licenziamenti dei lavoratori della Simav di Pomigliano: è un primo risultato della sua azione da ministro?
«È un piccolo grande risultato soprattutto per i lavoratori che giorni protestavano sui tetti dell’azienda, ieri prima del tavolo di crisi aperto al ministero del Lavoro, al quale avevo deciso di partecipare, l’azienda ha comunicato il ritiro della procedura di licenziamento del personale. È un segnale importante, i tavoli di crisi sono materia complessa ma con il lavoro e la giusta attenzione si riescono a salvare posti di lavoro e si riporta serenità nelle famiglie. È un lavoro che abbiamo appena iniziato, ma la strada è quella giusta.
Il M5S ha conquistato il comune di Avellino alle ultime elezioni. Ma non avete la maggioranza in consiglio. Non teme che ostinarsi a non stringere alleanze prima del voto vi costringe ogni volta a ridimensionare le vostre potenzialità di governo? E se comunque per governare è necessario stringere intese, non è meglio farlo in anticipo?
«Avellino è una medaglia al petto, la Terza repubblica che sconfigge la prima. Su Avellino si erano schierati contro di noi i potentati di De Mita e Mancino, che volevano continuare a gestire il comune come un loro feudo. Vincenzo Ciampi ha cambiato il corso delle cose e sono certo che sarà capace di formare una giunta forte, coesa e preparata che risolva i problemi della città. Non credo che in consiglio comunale chi ha perso al ballottaggio possa arrogarsi il diritto di sovvertire la volontà popolare espressa al ballottaggio. Noi non abbiamo mai fatto alleanze elettorali e questo ci ha consentito di crescere e restare fedele ai nostri ideali. Continueremo su questa linea, come vede ai ballottaggi le lenzuolate di liste vengono spazzate via dal voto libero dei cittadini. Davide continua a vincere contro Golia».
Il caso Ilva I cittadini di Taranto hanno il diritto di tornare a respirare, noi il dovere di prendere ogni decisione con la massima responsabilità
La questione Tap Sul gasdotto valuteremo in termini di costi e benefici come è previsto dal contratto di governo