Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

E la squadra rimane un rebus

Non solo debiti da ripianare, ma anche problemi legati al versante tecnico

- Pasquale Caputi

Pagati gli stipendi, ora occorre bruciare le tappe. Non soltanto sul fronte scadenze, anche sul piano meramente tecnico. Per il Bari, infatti, è cominciato un periodo in cui occorrerà andare a mille all’ora. Da una parte assicurare alla città l’iscrizione della squadra al prossimo campionato di serie B, dall’altra fare in modo che quella competizio­ne possa essere onorata. Per una piazza come quella pugliese ciò significa giocare per vincere. È solo apparentem­ente l’ultimo dei problemi, perché sarà vero che al momento la massima attenzione di Giancaspro è protesa al 30 giugno, quando oltre a 800 mila euro per la fidejussio­ne il Bari dovrà versare anche 1,1 milioni di euro di contributi e ritenute; ma è altrettant­o vero che entro le prime due settimane di luglio la squadra partirà in ritiro. E dovrà farlo con un allenatore (che ancora non ha) e con un numero congruo di giocatori (ce ne sono molti di proprietà, ma tanti altri dovranno arrivare per rimpinguar­e il gruppo).

Toccherà al direttore sportivo Sean Sogliano provare a coniugare «botte piena e moglie ubriaca». Non proprio il più semplice dei compiti, ma non c’è dubbio che sotto traccia il dirigente biancoross­o stia già provando a tessere relazioni importanti. Sul tavolo c’è la cessione di alcuni pezzi da novanta della squadra, a partire da Henderson e Anderson, che piacciono sia in Italia che all’estero, per arrivare a Galano e Sabelli (entrambi in scadenza di contratto nel 2019 e quindi a forte rischio svalutazio­ne). Ma è soprattutt­o alla guida tecnica che vanno rivolte le attenzioni. Per sostituire Grosso sono sempre forti le candidatur­e di Baroni e Juric, mentre torna in auge il nome di Vivarini e resta pure in piedi la suggestion­e Cosmi. Tenendo ben in mente un aspetto, tutt’altro che secondario: quest’anno il mercato sarà più breve. Occorrerà concludere le operazioni in entrata e in uscita entro il 18 agosto.

Consideran­do allora che l’aumento di capitale dovrà essere completato entro il 7 luglio, e che prima d’allora difficilme­nte si potranno concludere affari in entrata, resta un mese e mezzo a disposizio­ne. Non poco, ma neanche tantissimo, se rapportato alla tranquilli­tà degli altri club. Una corsa contro il tempo sotto ogni punto di vista allora, a partire, come si è detto, dalla scadenza del 30 giugno. Dopo il pagamento degli stipendi, in realtà, questo step è considerat­o quasi un atto dovuto. Sembra impossibil­e che Giancaspro, dopo lo sprint finale per gli emolumenti ai tesserati, possa tirarsi indietro per fidejussio­ne e contributi. Assai più delicata è invece la scadenza dell’aumento di capitale per 4,6 milioni di euro. Sul piatto c’è la sopravvive­nza del club. A garantirla, nel caso in cui l’imprendito­re molfettese non dovesse farcela, ci sarebbe il socio di minoranza Paparesta. L’ex presidente ha messo a verbale la sua disponibil­ità a ripianare le perdite, ma la palla in mano ce l’ha Giancaspro. Che dopo il traguardo di lunedì pare un po’ meno in affanno. In fondo il futuro, con un nuovo e probabile socio a supportarl­o, è quasi dietro l’angolo.

Il mister In corsa come possibili allenatori ci sono Baroni, Juric, Vivarini e Cosmi

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Sean Sogliano Sarà lui, il ds, a cercare di far le nozze con i fichi secchi puntando cessioni e acquisti mirati

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