Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Il topino del grand hotel Alla turista cinese rubati 36 mila euro in gioielli

- Di Gianni Spinelli

Grande Albergo delle Nazioni, sul lungomare a Bari. Location d’incanto. Una coppia, una cinese e il compagno di origine lucana, in rilassante viaggio, zeppo di amore e di delicatezz­e, lascia i bagagli in custodia per recarsi a pranzo. Al ritorno, dopo aver gustato primi e secondi, signora e signore ritirano le valigie. La signora cinese (i cinesi hanno occhio di lince) nota graffi su una delle borse. Apre trepidante. Manca un cofanetto contenente orecchini, due anelli e due braccialet­ti in oro rosa di marca Hermes e un orologio con diamanti Zenith, acquistati nei giorni precedenti a Londra e Parigi. La signora, urla, ovviamente in cinese, e si sente mancare: i suoi tesori, 36 mila e 250 euro di valore. Non è possibile. Maledetta Bari. È il 21 giugno. La coppia chiama subito il 112. Indagini avviate per risalire agli autori, al momento ignoti.

I due sfigati turisti, che sono ancora in Puglia, hanno ingaggiato un avvocato della città, con il compito di chiamare in causa l’hotel per omessa vigilanza: non essendoci posto nella stanza adibita al deposito dei bagagli, quel giorno il prezioso carico fu lasciato in un ambiente accessibil­e a chiunque. Invito a nozze per topini e toponi, in contatto con suggeritor­i divini: «Ragazzi, correte. Aprite e troverete. Vi vogliamo bene». Il mondo è cambiato: non ci sono più i ladri di una volta. Come quel gentiluomo di Arsenio Lupin. Che almeno lasciava un bigliettin­o con un grazie e un saluto.

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