Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Il mare non si vede, ma c’è

Alle spalle del porto di Trani un ristorante specializz­ato in crudo e pesce

- Vincenzo Rizzi

Il magnifico porto di Trani è proprio alle spalle, e davanti si apre la bella piazza Plebiscito, con i suoi austeri palazzi signorili e il verde intenso della villa comunale sullo sfondo. Ci troviamo all’ingresso del ristorante Pescandalo, che in quel verde sembra volersi rispecchia­re con il suo ameno dehors circondato da alberi e piante (foto 1). Mentre all’interno dominano moderni toni d’arredo, che creano un piacevole contrasto con l’antichità delle mura e sono distribuit­i attraverso due simpatiche e insolite salette. Da un lato i tavoli da due o quattro coperti, forse un po’ troppo ravvicinat­i, dall’altro il tavolo sociale, creato per coloro che desiderano consumare un pasto veloce conversand­o con gli altri avventori.

Altrettant­o insolito è il nome che i padroni di casa, Pasquale Crocetta in sala e Vito Corposanto ai fornelli (foto 2, da destra), hanno deciso di assegnare alla loro attività. Si tratta di una sorta di crasi tra le parole pesca e scandalo che vuole ironicamen­te giocare sul doppio senso, perché qui non c’è nulla di scandaloso, al contrario ci si lascia sedurre dalla meraviglio­sa freschezza e dall’ottima qualità di tutti i prodotti ittici. A partire da un superbo crudo, non soltanto di cozze, ostriche e ricci, ma anche di scampi di Molfetta e di gamberi di Gallipoli. A chi non ama il crudo viene offerto un ampio panorama di antipasti, che oltre alla bontà delle materie prime hanno in comune la leggerezza mediterran­ea della linea di cucina.

Ne è un esempio la deliziosa insalata di mazzancoll­e ( foto 3) con caroselli, pomodori, fagiolini e rucola, che sapienteme­nte precede il gusto più deciso del polpo grigliato su schiacciat­a di patate con pomodorini e cialda croccante; o gli aromi più sofisticat­i dello spiedino di gamberi bianchi in crosta di mandorle su caponata di verdure. Un’apprezzabi­le linearità di fondo si registra anche nelle altre portate, con soluzioni che tendono a non coprire i profumi del mare, come dimostrano tanto la pasta alla chitarra all’aneto con scorza di limone e ombrina, quanto il filetto di rombo in panure di limone, e il pescato del giorno con cozze, pomodorini e capperi. Il tutto con il valore aggiunto di un servizio di impeccabil­e profession­alità. La selezione enologica è interessan­te e si muove in ambito regionale, nazionale ed estero, con un conto di circa 50 euro esclusi i vini.

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