Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Genitori e figli, tutti pazzi per i campi estivi
Guida alla soluzione ideale per far divertire i figli rimasti in città
Dalle parrocchie ai municipi, sono sempre più numerosi i campiscuola estivi in città per i ragazzi che non sono in vacanza.
Sono l’ancora di salvezza di tutti i genitori che lavorano e che con la fine dell’anno scolastico non sanno come occupare il tempo dei propri figli. Sono i campiscuola, che dagli inizi di giugno proliferano nelle varie zone della città e a cui ci si può rivolgere sia privatamente (quindi a pagamento) o tramite il proprio Municipio di appartenenza (in caso di precarie condizioni economiche).
Grande supporto tra le attività ludico ricreative organizzate per i ragazzi lo danno le parrocchie, come il Redentore al quartiere Libertà, che già dallo scorso 18 giugno è impegnato ogni mattina – dal lunedì al venerdì – con l’Estate ragazzi 2018, organizzata dall’Oratorio Redentore Salesiani. L’iniziativa, che conta già oltre cento iscritti, è aperta in tutto a 250 ragazzi: per quattro settimane gli adolescenti saranno impegnati in laboratori, gite, divertimento, musica e giochi. Ma le famiglie del primo Municipio potranno contare anche sul camposcuola estivo aperto a 57 ragazzi, sette dei quali affetti da disabilità. Il bando, in corso di aggiudicazione, prevede l’organizzazione di gite alla scoperta di località regionali caratteristiche, una serie di attività legate al mare e una festa di fine estate. La durata dell’appalto, che riguarda sia l’estate in arrivo che quella del prossimo anno, è di quattro settimane. Le attività si svolgeranno per almeno 25 ore settimanali.
Sarà Parco Due Giugno, invece, il centro nevralgico delle attività estive per i ragazzi promosse dal secondo Municipio, con un camposcuola attivo già dallo scorso 11 giugno e che terminerà il 20 luglio. Organizzato in collaborazione con il Coni, assicurerà ai partecipanti (i nominativi di cento ragazzi dai 6 ai 14 anni sono stati forniti direttamente dai servizi sociali del Muncipio) una serie di attività multidisciplinari da svolgere con istruttori federali del Coni. «Un progetto che va avanti da diversi anni – commenta il presidente del Municipio, Andrea Dammacco – e che vede sempre più aumentare le richieste da parte dei genitori». Ma sul secondo Municipio è in arrivo anche un secondo progetto (deliberato la scorsa settimana) rivolto in particolare ai ragazzi affetti da disabilità: per quattro settimane, dieci ragazzi potranno svolgere attività sportive legate all’acqua. L’inizio è previsto nel mese di agosto e i partecipanti saranno affiancati da operatori specializzati con un rapporto uno a uno nel caso di disabilità grave (sono cinque in tutto) e i restanti, invece, con un rapporto uno a due.
Anche il terzo municipio si è organizzato, con le attività previste dal Centro Servizi alla Persona presso la Fondazione Giovanni Paolo II, aperte a tutto il territorio, e quelle invece dell’Istituto Scolastico Pietro Alberotanza rivolte a 90 minori. E sul quartiere San Paolo, in particolare, il camposcuola «La bici oltre le barriere», organizzato dalla scuola di ciclismo Franco Ballerini e finanziato dal Garante dei minori e dall’associazione Marcobaleno, è dedicato a venti ragazzi dai 6 ai 15 anni, di cui 5 affetti da disabilità e 15 in condizioni di disagio sociale. Tre settimane, 120 ore complessive per partecipante, per assicurare la conoscenza delle caratteristiche meccaniche della bicicletta e l’apprendimento delle abilità tecniche di base.
Saranno invece la struttura sportiva di San Pio e il campo da calcio di Palese a ospitare i ragazzi del quinto Municipio: il primo camposcuola (cominciato lo scorso 11 giugno) ospita, tra gli altri, una decina di ragazzi indicati dagli assistenti sociali, il secondo dieci. «Sono tutte attività che riguardano il mare – spiega il presidente Gianni Moretti – saranno assicurate anche gite in piscina almeno due volte alla settimana».
Al parco
Parco Due Giugno è il centro nevralgico delle attività promosse dal secondo municipio
In bici
Al San Paolo c’e «La bici oltre le barriere», per chi soffre di disabilità o disagio