Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
«Un’indegna talpa istituzionale» avvisò un indagato
Il commissario straordinario dell’Asm di Matera, Pietro Quinto, avrebbe scoperto a metà dello scorso anno di essere intercettato nell’ambito dell’inchiesta della Procura sulla sanità, perché «qualche indegna “talpa” istituzionale - precisa il gip nell’ordinanza - gli faceva rivelazioni sull’attività investigativa in corso». A maggio 2017, infatti, gli investigatori capiscono che Quinto ha ricevuto una «soffiata» sulle indagini: il suo atteggiamento, nelle successive telefonate e nelle conversazioni, cambia drasticamente atteggiamento. E fa lo stesso il direttore amministrativo dell’Asm Maria Benedetto, alla quale Quinto rivela quanto saputo. Quest’ultima, a sua volta, avrebbe imposto maggiori accortezze ai suoi collaboratori, aumentando il volume della radio nelle conversazioni, o uscendo sui terrazzi per parlare.
Secondo il gip, «è stato possibile ricostruire nel dettaglio» che Quinto ha appreso «di essere intercettato» da un parlamentare, che non risulta indagato, e forse anche da qualche rappresentante delle forze dell’ordine. Nelle carte dell'ordinanza Quinto viene definito il dominus «condiziona gli esiti delle procedure selettive, peraltro mai comparendo direttamente in alcun atto o documento, servendosi del suo direttore amministrativo Maria Benedetto, che a a sua volta coinvolge altri dipendenti Asm nonché i membri delle commissioni di esame».