Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
La «Quarta Generazione» dell’Aglianico
Quasi tutte le varietà di uve da vino del sud Italia sono a maturazione tardiva, ad esclusione forse del primitivo. Questo rende incerto l’esito finale della vendemmia, in particolare dell’Aglianico che, come nel caso di quello del Vulture, arriva a maturazione a fine ottobre e non è raro che la vendemmia si attardi sino alla seconda settimana di novembre. La piena maturazione è indispensabile per tutte le varietà se si vuole avere un vino di qualità, ma lo è ancora di più per quelle varietà che hanno un corredo polifenolico importante come l’Aglianico.
L’annata 2013, che vede la nascita di Quarta Generazione, può essere considerata complessivamente positiva, nonostante un calo di produzione. Questo ha permesso di ottenere una materia prima eccellente che è stata poi la base su cui s’è poggiato il lavoro di Sergio Paternoster che supporta enologicamente in azienda il lavoro della figlia Giovanna. Veniamo al vino alla sua prima uscita: tonalità rosso granata. Al naso spiccano sentori di ciliegia, mora, mirto, eucalipto ed erbe di macchia mediterranea. In bocca è elegante, strutturato, lungo, con chiusura segnata da ritorni di marasca e spezie dolci. Non ci si poteva aspettare nulla di meno da uno degli uomini che hanno segnato in modo determinante negli ultimi trent’anni la storia del vino in Basilicata.