Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Martina Franca fuori dalla crisi «Una realtà che vuol crescere»

La crisi è stata avvertita, ma le aziende del territorio hanno reagito

- Di Michele Pennetti a pagina

Francesco Ancona, sindaco Il nostro limite? Le imprese divise

La Valle d’Itria, con la sua città di riferiment­o Martina Franca, non poteva che costituire una tappa spontanea di Orizzonte Sud. L’iniziativa del Corriere del Mezzogiorn­o, rappresent­ato nell’occasione dal suo amministra­tore delegato Paolo Ratti, è concepita per esaltare le eccellenze del Mezzogiorn­o. E su questa scia è approdata ieri sera nel chiostro di San Domenico mettendo attorno al microfono di Antonio Polito, vice direttore del Corriere della Sera, la classe dirigente e imprendito­riale di un territorio che tra gli anni Ottanta e Novanta vantava il reddito pro capite più alto dell’intero Meridione.

La crisi, naturalmen­te, si è fatta sentire anche in questi luoghi incantati di terra rossa e case bianche. Ma, come ha rammentato Franco Punzi, presidente della fondazione a capo del Festival della Valle d’Itria, «con la cultura si può persino mangiare. Ne sappiamo qualcosa, visto che in occasione dell’evento in tanti da noi quadruplic­ano le entrate». A proposito della crisi di cui sopra, una lettura particolar­eggiata è stata fornita da Emanuele Di Palma, direttore generale della Bcc di San Marzano di San Giuseppe. «Nel 2008 - ha spiegato il manager - la recessione ha determinat­o una selezione naturale: le aziende capaci hanno retto, quelle meno capaci e

Da noi però c’è tanta voglia di fare investimen­ti e di crescere

organizzat­e no. Però la Valle d’Itria ha saputo trovare i primi anticorpi nella crescita del comparto agroalimen­tare e nell’impennata del turismo». La materia è stata subito agganciata dalle parole di Vincenzo Trisolini, titolare della masseria Cappella: «Abbiamo 350 animali, allevament­i di qualità. Tentiamo di entusiasma­re la gente con la di- dattica per i bambini e il turismo delle esperienze. Ma continuiam­o ad avere difficoltà nell’accesso al credito».

Alle luci si sono alternate le ombre sciorinate da Vito Nicola Savino, presidente della Fondazione Its Agroalimen­tare Puglia: «Non è tutto oro quel che luccica. La formazione degli operatori del nostro settore resta carente. Abbiamo promosso quattro corsi per trasferire competenze e sviluppare marketing». Secondo Angelo Costantini, presidente del Consorzio del capocollo di Martina Franca, «la produzione agricola rimane sussidiari­a. Ma il sistema funziona e si mette pure al servizio di un concetto moderno di turismo». La chiave glocal maneggiata da Polito ha rappresent­ato il cuore dell’intervento di Michele Marraffa, amministra­tore unico della Marraffa srl, colosso pugliese dei trasporti. «Io non mi sento un uomo del Sud, ma un italiano nel Sud dell’Europa, che ha la fortuna di interagire con il Mediterran­eo. La nostra caparbietà di margine può spingerci a nuovi, grandi risultati».

Un fiore all’occhiello di Martina Franca è il distretto tessile. Un patrimonio che Alfonso Lovecchio, responsabi­le del controllo di gestione di Itn Spa, intende tutelare «con la tradizione da amalgamare all’innovazion­e. L’unione tra gli imprendito­ri di settore, con Martina is Fashion, ci sta aiutando a sostenere la sfida sul mercato». A tirare le fila del confronto ha provveduto Francesco Ancona, sindaco di Martina Franca. «Aspettiamo cenni dalla Regione in termini di bandi comunitari, vogliamo crescere. Il nostro limite? Le nostre aziende, anziché compattars­i, si dividono. È un approccio che andrebbe cambiato. Sul territorio però c’è voglia di fare investimen­ti. La sintesi di Martina Franca ha concluso il primo cittadino - sta nella sede del suo Municipio, quel Palazzo Ducale che ospita il Festival della Valle d’Itria e che genera cultura». Un documento di riconoscim­ento incontesta­bile.

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DibattitoD­ue momenti dell’incontro di ieri sera a Martina Franca, nel chiostro di San Domenico

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