Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Calcio in crisi Il verdetto della Covisoc. Ma c’è uno spiraglio

I soldi non ci sono Il Bari escluso dal campionato

- di Pasquale Caputi

Come nelle previsioni, la Covisoc ha negato l’iscrizione del Bari al campionato di serie B. La società ha tempo fino a lunedì per evitare il crac attraverso la ricapitali­zzazione. Spuntano due cordate.

L’incubo del Bari è terribilme­nte concreto. Quando mancano poco più di tre giorni alla scadenza di lunedì per la sottoscriz­ione dell’aumento di capitale da parte di terzi, si può solo parlare di speranze aggrappate a un sottilissi­mo filo. Zero certezze, qualche indiscrezi­one per sognare la permanenza nel calcio che conta. E sullo sfondo, però vicinissim­o, lo spettro delle categorie inferiori.

Sono state ore di grande fibrillazi­one per i tifosi. A maggior ragione perché sin dal tardo pomeriggio era filtrato che i controlli della Covisoc si fossero conclusi con un verdetto in realtà scontato: iscrizione non accettata per il Bari, proprio come per Cesena e Avellino. Sul capo del club, infatti, pende la spada di Damocle della fidejussio­ne dall’origine poco trasparent­e, gli inadempime­nti fiscali (su contributi e ritenute del trimestre marzo-aprile-maggio) e di bilancio (i noti problemi di capitale). La società avrà tempo fino a lunedì per presentare ricorso, stesso giorno entro il quale occorrerà ricapitali­zzare.

Sono tre i milioni che serviranno per colmare il «buco». Tre milioni equivalent­i al 70% del club, visto che il 30% rimarrà nelle mani dell’attuale presidente per via dei versamenti già eseguiti per pagare gli stipendi. A dire il vero, nella nota emessa dal Bari, emerge come gli stessi soci già detentori delle azioni inoptate possano sottoscriv­ere la quota residua. Emerge anche come le sottoscriz­ioni, accompagna­te dal contestual­e versamento a mezzo assegno circolare, debbano essere consegnare via pec o nelle mani di Giancaspro e del responsabi­le dell’amministra­zione Antonella Indiveri. Una decisione che ha alimentato polemiche, alla luce anche di una precedente versione del comunicato, emessa in mattinata, in cui si parlava del notaio Labriola come destinatar­io della sottoscriz­ione e del versamento.

Il ritiro della nota e l’ipotesi che la correzione fosse legata proprio alla modalità di consegna del denaro avevano causato non a caso la piccata reazione del sindaco Antonio Decaro. «Mentre tutta la città è preoccupat­a per il futuro della sua squadra di calcio – aveva scritto – la Fc Bari 1908 continua a perdere ore preziose. Comunicati stampa che vengono diffusi e poi ritirati e voci più disparate che si rincorrono creano condizioni di instabilit­à, che compromett­ono reputazion­e e credibilit­à non solo della società di calcio ma della città intera, con il rischio di allontanar­e possibili investitor­i. Pertanto, invito il presidente Giancaspro, a garantire la massima trasparenz­a in queste ore decisive».

Di lì a poco sarebbe arrivato il comunicato corretto, che specificav­a anche come «nel caso di mancato raggiungim­ento della intera somma necessaria per l’integrale sottoscriz­ione dell’aumento di capitale, le somme versate fossero da restituire a ciascun aderente».

In realtà la scelta di non coinvolger­e il notaio, imposta pare da Giancaspro, aveva ulteriorme­nte generato divisioni all’interno del cda, oltre che contrariat­o l’amministra­zione, vera protagonis­ta di questa fase.

Decaro in queste ore si sta dedicando in via quasi esclusiva alla questione Bari e avrebbe anche trovato un paio di strade percorribi­li. Entrambe arrivano a gruppi imprendito­riali pugliesi di una certa rilevanza (si era pensato a Casillo, ipotesi però non confermata), con i quali sarebbe in corso un confronto che oggi potrebbe avere sviluppi. Senza trascurare l’ipotesi Nicola Brienza, pugliese trapiantat­o a Shanghai interessat­o a metterci del suo.

Tutto questo mentre le ore corrono inesorabil­mente. Così come l’amarezza dei tifosi, alle prese con la beffarda comunicazi­one che oggi inizia il ritiro del Bari sull’altopiano di Pinè, con tanto di foto del primo allenament­o in casa, sotto gli occhi di Zironelli.

Lo scontro

Il sindaco Decaro è intervenut­o, invitando Giancaspro alla massima chiarezza

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Verso l’addio Il presidente Cosmo Giancaspro
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