Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Bari, Giancaspro rimane solo Ultime speranze legate a Decaro

Il calcio in crisi Il sindaco contatta alcuni imprendito­ri per evitare il crac

- Di Pasquale Caputi

La parabola del Bari nel calcio che conta sembra ormai volgere al termine. Quasi certamente la squadra sarà costretta a ricomincia­re dalla serie D se entro lunedì non procederà con la ricapitali­zzazione. Il presidente Cosmo Giancaspro è ormai sempre più solo: si è dimesso infatti anche un altro componente del Consiglio di amministra­zione, Francesco Biga. In questo momento le ultime speranze di un salvataggi­o in extremis sono legate ai tentativi del sindaco Antonio Decaro. Ieri sui muri di palazzo di città è comparso un grande striscione che esorta gli imprendito­ri a comprare la società. Ma sono troppi i timori da parte di eventuali acquirenti. Ieri intanto la squadra è partita per il ritiro precampion­ato, che ormai appare surreale.

Gli striscioni In alto a sinistra, lo striscione comparso ieri sulla facciata del Piccinni: «Imprendito­ri, salvate la Bari». A destra quello che comparve vicino allo stadio dopo la penalizzaz­ione del Bari, a fine maggio

Come un’altalena. Su e giù tra delusioni (tante) e speranze (per ora vane). Intanto le lancette del Bari scorrono, avvicinand­osi pericolosa­mente a lunedì, quando scadrà la possibilit­à, concessa a terzi, di completare l’aumento di capitale. Ieri è stata una giornata tumultuosa, resa ancor più convulsa dalle dimissioni di Francesco Biga, consiglier­e di amministra­zione del club. L’addio del legale del Bari arriva «a seguito degli insanabili contrasti insorti all’interno dell’organo sociale in relazione all’esecuzione della delibera dell’assemblea straordina­ria dei soci del 15 giugno 2018, alla persistent­e mancanza dei chiariment­i richiesti in ordine alla verbalizza­zione delle riunioni tenutesi in data 9-11 luglio 2018 ed al venir meno di ogni ragione idonea a giustifica­re la sua ulteriore permanenza nell’ufficio».

Rottura profonda con Giancaspro quindi, che dal canto suo continua a cercare partner per proseguire la sua avventura nel Bari (una delle piste condurrebb­e a Giuseppe De Nicolo, presidente del Terlizzi militante in Eccellenza), al punto che secondo indiscrezi­oni sarebbe addirittur­a pronto per tenersi il club.

Al club sarebbe interessat­o Nicola Brienza, imprendito­re pugliese trapiantat­o a Shanghai. Dopo aver espresso in modo esplicito il suo interesse per il Bari, avrebbe deciso di trincerars­i dietro la strategia del silenzio. Ieri sera contava di ricevere la documentaz­ione per una «due diligence» sprint e l’esame effettivo dei conti. Quel che sarà oggi si vedrà.

Si vedrà anche rispetto alla volontà di un nuovo imprendito­re, che avrebbe palesato nel pomeriggio di ieri il suo interesse per il Bari. Per ora una perlustraz­ione, che potrebbe diventare una pista credibile. Era credibile la pista di un imprendito­re giovane e ambizioso, con interesse oltremanic­a, su cui contava molto Antonio Decaro. Anche ieri, seppur a distanza, nonostante l’impegno nell’assemblea dei piccoli comuni in Piemonte, il sindaco ha seguito le vicende del Bari. Ma quel percorso si è arenato: troppi i dubbi rispetto soprattutt­o ai contenzios­i del Bari e troppo ingombrant­e la compresenz­a di Giancaspro. Anche la consideraz­ione che fondamenta­lmente si perderebbe un «solo» milione non convince. Dei tre milioni di ricapitali­zzazione, infatti, uno servirebbe a pagare immediatam­ente i contributi e le ritenute, adempiment­o necessario per l’iscrizione al campionato. Gli altri due, sostanzial­mente, avrebbero il senso del mero investimen­to.

Tra gli altri, avrebbe dimostrato interesse anche Meleam (ritorno di fiamma, dopo l’ipotesi di ingresso in società di qualche anno fa), ma senza i risultati auspicati. E si spiffera pure di un incontro in tarda serata con un imprendito­re edile. Voci magari incontroll­ate, con Giancaspro che non mollerebbe ancora. Anche se la sua presenza è diventata oggetto di contestazi­one piuttosto evidente. Ancora una volta, dopo i precedenti di qualche settimana fa, sono comparsi nel capoluogo pugliese striscioni tutt’altro che teneri nei suoi confronti. Ulteriori striscioni invece avevano il senso di un’accorata preghiera agli imprendito­ri perché salvassero il Bari. Tutto questo mentre ieri la squadra è partita per il ritiro in Altopiano di Pinè. Una parvenza di normalità in una situazione che normale non può essere.

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L’appello Lo striscione sui muri di palazzo di città
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 ??  ?? Il presidente Cosmo Antonio Giancaspro lascia contrariat­o una riunione del Cda
Il presidente Cosmo Antonio Giancaspro lascia contrariat­o una riunione del Cda

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