Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

LA NUOVA PUGLIA E LA VIA DEL GAS

Un ruolo strategico con la Tap

- Di Pasquale Pellegrini

Che rapporto può esserci tra il summit dei 29 capi di Stato e di governo dei Paesi della Nato, iniziato ieri a Bruxelles, e la Puglia? Apparentem­ente nessuno, ma, se si va in profondità, qualcosa emerge. Ieri il presidente Usa, Donald Trump ha posto un tema assai delicato: l’approvvigi­onamento energetico dei Paesi europei, adombrando, in particolar­e, un possibile condiziona­mento della Germania da parte della Russia per via delle forniture di gas. I tedeschi, infatti, importano da Mosca il 37 per cento del loro fabbisogno di gas. Il messaggio è chiaro: Putin ha una carta importante per far pressione su quei Paesi europei che dipendono dal suo gas. Occorre, quindi, svincolars­i da quella servitù, attenuando­ne i possibili condiziona­menti; bisogna differenzi­are le vie di approvvigi­onamento, cercare altre strade.

In questo scenario la Puglia è in vantaggio. La regione, con la Tap (Trans adriatic pipeline), infatti, potrebbe assumere un ruolo nevralgico e strategico e avere un rilevante peso nella geopolitic­a del gas sia ora, ma ancor di più in futuro, visti gli imponenti giacimenti scoperti nel Mediterran­eo sud-orientale. La Tap, offrendo una migliore autonomia energetica all’Europa e una valida alternativ­a al gas russo, darebbe alla Puglia un vantaggio competitiv­o che potrebbe essere speso sui tavoli dello sviluppo economico, almeno fino a quando le energie rinnovabil­i non sostituira­nno del tutto le fonti fossili, e un ruolo di primo piano nella stabilizza­zione del bacino mediterran­eo. Ma c’è anche un altro aspetto che conferisce alla regione un particolar­e peso politico: è la questione dell’aumento dei dazi doganali americani sull’acciaio e sull’alluminio. La loro applicazio­ne potrebbe rallentare la ripresa economica nel continente e peggiorare quella italiana. La produzione dell’Ilva diventa, quindi, indispensa­bile.

Spetta alla politica comprender­e l’importanza delle partite che si stanno giocando e i vantaggi che potrebbero portare per il territorio. Se si vogliono risultati, occorre affrancars­i da visioni localistic­he e porsi nella più ampia ottica che la natura dei problemi impone. Allargando la prospettiv­a, si potrebbe avere una visione del futuro più dinamica in cui la ricerca e l’innovazion­e potrebbero svolgere una funzione di primo piano. Sul gas ci sono molti interessi. Trump vorrebbe migliorare la sua bilancia commercial­e vendendo il suo, a un prezzo maggiore, all’Europa. Eventualme­nte come arriverebb­e? Viaggerebb­e su navi metaniere? Il rischio ambientale e la sicurezza non sarebbero problemi da poco.

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