Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Tecnologia aeronautica e tanta cura artigianale
Nascono a Bitonto le barche a vela «Neo» prodotte da Paolo Semeraro
Il celebre velista barese Paolo Semeraro ha aggiunto un altro tassello al suo ambizioso progetto che lo vede impegnato nella costruzione di barche a vela, realizzate principalmente in fibra di carbonio. Una sfida ai migliori marchi mondiali che detengono fette di mercato importanti, ma che Semeraro non teme affatto. In questi giorni, è stato inaugurato il nuovo cantiere vicino a Bitonto, una struttura dedicata, in cui sono impegnati dieci operai specializzati, tutti pugliesi, che hanno scelto di cimentarsi nella costruzione dei «Neo», cioè le barche a vela prodotte da Semeraro già da qualche anno.
Che si tratti del modello 350, del 400+, del 470 o del 550, il materiale utilizzato per la costruzione, in maniera preponderante, è sempre lo stesso, la fibra di carbonio. A cui si accompagnano anche resine epossidiche in infusione. E non importa la diversa dimensione di ciascuna barca o la specificità delle linee d’acqua che la contraddistinguono. Perché tutti i «Neo» che mollano gli ormeggi dal cantiere Neo Yachts & Composites, hanno un obiettivo comune: essere barche performanti, ben fatte e realizzate, con una cura praticamente artigianale, sulla falsa riga delle singole esigenze espresse da ciascun cliente, un concetto che gli inglesi definirebbero «taylor made». Velista prima, ingegnere poi, più precisamente dal 1989, Paolo Semeraro ha maturato significative esperienze e risultati di riferimento sui campi di regata di tutto il mondo, in diverse classi: dal Finn all’altura, senza tralasciare i monotipi. Nella Banks Sails, veleria di cui è amministratore unico, ha trasferito tutto questo bagaglio di competenze, facendola diventare una delle velerie più innovative in ambito internazionale. Ecco, questo è il percorso che ha spinto Semeraro a cimentarsi anche nella costruzione di barche a vela realizzate con tecnologie di derivazione aeronautica.
Una sfida quasi tutta pugliese, che in alcune sue fasi, ha anche interessato il Politecnico di Bari e che Semeraro persegue arricchendo la propria competenza nel settore, con esperienze che lo vedono impegnato, in qualità di project manager, di diversi clienti, di altri cantieri. E non si può non continuare a raccontare questa sfida senza spiegare che tutti i «Neo» vengono disegnati dal ravennate Giovanni Ceccarelli, uno dei più autorevoli progettisti del settore. Per essere al timone di uno scafo della «Neo Yachts & Composites», bisogna mettere in cantiere una spesa minima di duecentomila euro. All’attivo ci sono già quattro barche vendute, tutte all’estero.
Materiali
Il più usato in assoluto è la fibra di carbonio, ma non mancano speciali resine
Competenze
Una sfida made in Puglia che in alcune fasi ha anche coinvolto il Politecnico di Bari