Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

A TAVOLA Nel Sud goloso di Taranto

Un locale vagamente newyorkese che è insieme bar, club, pizzeria e ristorante

- Vincenzo Rizzi

Una piazzetta tranquilla proprio davanti all’ingresso della villa Peripato di Taranto, che tuttavia al tramonto si anima di visitatori. E l’animazione serale non è casuale né priva di scopo, al contrario trova una precisa ragione d’essere nel potere di attrazione di un locale che sembra avere molto successo grazie a una proposta interessan­te, di qualità e piuttosto insolita. Stiamo parlando di Sud di Mimmo Bari e Gianpaolo Oriolo, dove dall’ora dell’aperitivo fino a notte fonda si può sorseggiar­e un drink, ordinare un hamburger vegano, ascoltare musica o accomodars­i per una cena completa. Il tutto in un ambiente che invita al relax e che evoca atmosfere newyorches­i (foto 1), in una piacevole continuità d’arredo tra la zona bar e la sala ristorante, tutta in legno scuro e con cucina a vista.

Dopo un fresco e dissetante cocktail preparato dal barman Loris Prisciano, si lascia apprezzare la perfetta lievitazio­ne della pizza con gambero crudo, stracciate­lla e zucchine marinate, un’evidente dimostrazi­one dell’abilità di Gabriele Bellosguar­do, autore anche dei fantastici grissini ai cereali. Oppure si può optare per le tapas pugliesi dello chef Ambrogio D’Alò ( foto 2), e cioè alcuni antipasti intelligen­ti e ben eseguiti che rivisitano con garbo i classici della tradizione. Dal morbidissi­mo polpo scottato con patate alla menta e aceto, fino alla divertente millefogli­e di melanzane con ricotta podolica, pomodoro confit e basilico; passando attraverso il gustoso sgombro dello Jonio con zucchine tagliate a julienne e pomodorini, e con il valore aggiunto della nota dolce fornita dall’uva passa che regala armonia al piatto.

Ma non è tutto, perché la varietà dell’offerta comprende altre invitanti soluzioni, tra le quali spiccano due primi che danno concretezz­a e solidità alla linea gastronomi­ca nel suo complesso. Da una parte una sorta di antica minestra riprodotta nei paccheri alla crema di patate e cozze con rosmarino, capperi e cipolla rossa; dall’altra la deliziosa e intramonta­bile semplicità degli spaghetton­i con due qualità di pomodoro e basilico ( foto 3). Per un’adeguata scelta enologica, all’interno di uno stimolante panorama di cantine di nicchia e di etichette naturali, ci si affida alla competenza e alla gentilezza di Giovanni Brizio. Il conto, esclusi i vini, si aggira intorno ai 25-30 euro.

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