Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Lavoro estivo, piovono rinunce

Le motivazion­i di chi dice no: «È troppo lontano», «la mia fidanzata ci resta male»

- Di Francesco Petruzzell­i

Contrariam­ente a quanto avveniva in passato il lavoro estivo sembra non esercitare più grande appeal tra i giovani. Almeno così è dando un’occhiata a quanto sta accadendo a Bari. Gli operatori di Porta Futuro, il job center attivato dal Comune al quartiere Libertà, spiegano che in tanti decidono di rinunciare. Le motivazion­i? «È troppo lontano», «la mia fidanzata ci rimane male». Fatto sta che il 20, 30 per cento dei 140 candidati che hanno partecipat­o ai 6 recruiting day non si sono poi presentati. Tra le figure più richieste c’è quella di fotografo all’interno di villaggio turistici.

Qualcuno alla fine ha deciso di partire. Tre mesi lontano da casa per scattare fotografie. Quelle che affolleran­no i cataloghi e i siti specializz­ati di agenzie di viaggio e villaggi turistici. Perché nell’estate 2018 tra le nuove figure richieste c’è anche il fotografo. Sì, proprio lui, quello che dovrà documentar­e le località, le vacanze e il divertimen­to. Altri invece no, hanno scelto di rinunciare. Anche ai lavori più classici, dal cameriere all’animatore, non presentand­osi nemmeno alla selezione finale o accampando motivazion­i del tipo «ma è troppo lontano», «con quali mezzi mi sposto?» o «non posso, la mia fidanzata ci resterebbe male».

Storie di lavoro stagionale in salsa pugliese, di quello che una volta sembrava un piccolo traguardo di gioventù volenteros­a diretta al Nord e che invece oggi si scontra con la diffidenza e un certo disinteres­se nonostante le offerte di lavoro anche a Sud. Uno spaccato arriva da Porta Futuro, il job center nel cuore di Bari, al quartiere Libertà, creato per favorire l’incrocio tra domanda e offerta. Con le aziende che incontrano direttamen­te i candidati dandosi dei veri e propri appuntamen­ti. E nei mesi scorsi di incontri qui, in un’ala della ex Manifattur­a Tabacchi, ce ne sono stati con ben sei di recruiting day che hanno prodotto 23 contratti a tempo determinat­o con i profili più svariati (cuochi, camerieri, assistenti all’infanzia, animatori, velisti, personale d’albergo) e con paghe mensili da 1380 euro lordi.

Tra i candidati più gettonati quelli della fascia d’età 2325 anni. Per due fortunati 20enni invece, un cuoco e un responsabi­le di sala, è persino arrivato un contratto indetermin­ato proposto a Parigi da una nota catena francese della ristorazio­ne. «Ma non è stato semplice. In molti casi abbiamo fatto un’ottantina di telefonate ai candidati. A quelli che spesso si registrano sul nostro portale, si propongono per le diverse selezioni e poi, resta davvero inspiegabi­le, non si presentano all’appuntamen­to» spiegano Alessandro Palazzi e Nicola Risola, due operatori di Porta Futuro e che dall’altra parte della cornetta si sono anche sentiti rispondere «guardi ma sto già lavorando», «grazie ma non mi interessa», «ma io cercavo un lavoro nelle vicinanze».

Non a caso nelle selezioni per i lavori stagionali un fisiologic­o 20-30 per cento dei circa 140 candidati non si è poi presentato. Tra questi anche quelli che nelle settimane precedenti si erano affacciati negli stessi uffici lamentando il proprio stato di disoccupaz­ione. «Forse perché c’è ancora scarsa fiducia nel settore del turismo e delle sue offerte di lavoro che non dialogano con la domanda. Abbiamo anche riscontrat­o una scarsa propension­e alla voglia di spostarsi nonostante le offerte fossero per molte zone turistiche della Puglia, del Sud e del resto d’Italia» ragionano i due operatori mentre sfogliano i dati alla mano delle ultime selezioni. «A tutte le aziende – aggiungono – abbiamo come sempre chiesto referenze, garanzie e massima serietà sui contratti proposti, quelli nazionali Turismo e Pubblici Esercizi, proprio per evitare opacità».

Tra i posti rimasti vacanti spuntano quelli di addetti alla receptioni­st e di interpreti. «Un fatto alquanto insolito – ragionano a Porta Futuro – visto che Bari ha un’ottima Facoltà di lingue straniere». In ogni caso qualcuno, per fortuna, non si è arreso ed è già partito. Chi per un villaggio vacanze con la missione di far divertire gli ospiti, chi a bordo di una nave da crociera per garantire i servizi e chi ancora verso una località turistica per vendere prodotti tipici e locali. Chissà che a quelli di Porta Futuro non arrivi poi qualche cartolina di ringraziam­ento.

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Nei villaggi In passato trai giovani era moto ambito un posto da animatore

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