Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Dal sogno americano al bluff malese

- di Francesco Petruzzell­i

Da Tim Barton a Datò Noordin: nove anni scanditi da promesse e illusioni, dal sogno americano a quello malese. La storia recente del Bari è stata caratteriz­zata da vicende che sembrano degne di “Scherzi a parte”, uno scenario corredato da presunti salvatori della patria puntualmen­te svaniti insieme ai sogni di gloria.

Veniva da Dallas, città della fortunata soap opera basata sui soldi e sulle guerre di potere. Ma incassati gli onori di casa, millantati milioni qua e là e sbandierat­e le promesse di «una big Bari», fece perdere le sue tracce. Mesi dopo arrivò in città Paolo Calabresi inviato de Le Iene a svelarne il grande bluff, degno del miglior cinepanett­one.

Inizia dai capelli rossi del texano Tim Barton la saga degli ultimi 10 anni da batticuore per il futuro societario del Bari. Tra potenziali imprendito­ri, uomini del mistero e personaggi in cerca d’autore pronti a mettere sul piatto, e a parole, svariati e svariati milioni di euro. Mai arrivati. Gli stessi che nel torrido agosto del 2009 l’uomo d’affari venuto dal Texas era già pronto a versare mentre i fotografi facevano a gara per immortalar­lo ora con la sciarpa biancoross­a, ora con il libro su San Nicola, ora con i tifosi in estasi, ora al fianco dell’allora sindaco Michele Emiliano che gli aveva spalancato le porte della sala giunta di palazzo di città per parlare del preliminar­e di vendita da 25 milioni di euro.

Ma quella dello zio d’America non sarà l’unica comparsata in Comune. Anni dopo – siamo nella primavera 2016 – toccherà a un altro uomo del mistero ricevere gli onori istituzion­ali. Datò Noordin arrivava dalla Malesia con i suoi diamanti, il suo inseparabi­le songkok (il copricapo marrone), il suo intermedia­rio l’avvocato Grazia Iannarelli e il suo repertorio di amicizie che contano (sui social le foto con l’attore Antonio Banderas). «Porterò il Bari in Champions in cinque anni» ripeteva in tutte le comparsate affiancato da Gianluca Paparesta.

Ora al Comune, ora alla Città Metropolit­ana (dove l’ospitata costò circa 1.500 euro alle casse dell’ente), ora nei più esclusivi ristoranti di Bari e provincia mentre degustava cozze, ricci e altre prelibatez­ze di mare. «Ne va matto!» assicurava­no fieri i suoi commensali dopo un adeguato giro turistico in città. D’accordo, e i soldi? Anzi li tirris, quando li mette?, si chiedeva un’intera piazza calcistica. Mistero.

Datò lasciò poi Bari con la pancia piena di frutti di mare, i doni, caravella e libri sulla città, del sindaco Antonio De- caro e i rimpianti dei tifosi per una Coppa dei Campioni vista solo alla playstatio­n. Ma prima e dopo i due principali e folclorist­i protagonis­ti di questa lunga telenovela si sono alternati tantissimi altri personaggi, un po’ meteore e un po’ comparse. Si è parlato per anni dei russi, poi dei cinesi, poi ancora dei monegaschi e infine degli indiani.

Nel 2006 era toccato all’immobiliar­ista lombardo Gianmario Cazzaniga, l’anno dopo ai monegaschi Leonardo Cohen e Marco Vedeo, portati in città dall’antiquario barese Paolo Stancarone e nel 2008 persino a Leonardo Sanz, figlio dell’ex presidente del Real Madrid.

Negli anni più recenti, invece, si sono fatti avanti la Meleam, azienda bitontina di Pasquale Bacco, e la società dell’imprendito­re Paolo Montemurro. Con una tifoseria ogni volta pronta a sognare il concretizz­arsi di quel ripetuto “Matarrese vattene da Bari”. Quella Bari sedotta, corteggiat­a e puntualmen­te abbandonat­a. Nemmeno il texano dai capelli rossi avrebbe immaginato un finale peggiore.

 ??  ?? Illusioni I tifosi che nel 2009 accolsero Tim Barton all’aeroporto di Bari
Illusioni I tifosi che nel 2009 accolsero Tim Barton all’aeroporto di Bari
 ??  ?? Datò Noordin accolto da Giancaluca Paparesta
Datò Noordin accolto da Giancaluca Paparesta
 ??  ?? Tim Barton accolto all’aeroporto di Bari
Tim Barton accolto all’aeroporto di Bari

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