Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Rosa del Golfo, dal Salento un marchio di eccellenza
Ottima cucina mediterranea al «Regia», tra il porto e la cattedrale di Trani
Si chiama Regia, ed è difficile pensare a un nome più appropriato per il ristorante del Palazzo Filisio Hotel di Gabriele Renda a Trani. C’è infatti una sorta di maestosa ma sobria regalità in questa struttura settecentesca, che in origine era la dimora di una famiglia di orologiai e oggi accoglie un privilegiato albergo di charme. Un privilegio dovuto soprattutto alla magica posizione, tra l’incanto del porticciolo che fa da specchio al borgo antico, e la severa suggestione architettonica di una cattedrale unica al mondo, tanto vicina da dare l’impressione che le pietre dei due edifici si riflettano le une nelle altre. E tanto vicina da regalare un panorama d’eccezione agli ospiti che alloggiano nelle confortevoli e lussuose camere, dove i toni d’arredo in azzurro chiaro richiamano il colore del mare.
A fare da coronamento al tutto c’è la proposta gastronomica, legittimamente legata al territorio e alle materie prime stagionali, e quindi in linea con lo scenario circostante, che d’estate si offre in tutta la sua bellezza a chi siede nel dehors (foto 1). Piacevole tuttavia è anche la riservata atmosfera delle salette interne, grazie alla gentile presenza di Adriana Valente, e grazie alle preparazioni degli chef Nicola Amoruso e Giuseppe Ferrante (foto 2, dalla destra), che dimostrano di avere le idee chiare sulla cucina mediterranea e sanno riprodurla in forma di non banale immediatezza.
A partire dal saporito e divertente sgombro con le tre erre (rucola, radicchio e ravanello) e con l’aggiunta aromatica della crema salata al limone, e dal patriottico contrasto cromatico del calamaro con crema di piselli e capocollo (bianco il calamaro, rosso il capocollo, verde la crema di piselli). Mentre il polpo con mousse di burrata viene dolcemente coccolato dall’inserimento del gazpacho. Tra i primi ci sono sembrate imperdibili due soluzioni concrete e solari: gli spaghettoni al sugo di scorfano, e gli ottimi bucatini ai fagiolini con pomodoro e cremino di parmigiano ( foto 3). In quest’ultimo caso il tocco di classe sta proprio nell’introduzione del cremino di parmigiano, che il calore della pasta fa sciogliere lentamente durante la degustazione del piatto.
La valida selezione enologica presenta etichette regionali con aperture nazionali ed estere, e con prodotti naturali. Il conto è di circa 40 euro vini esclusi.