Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Tribunale, avvocati all’attacco Ricorso alla Corte europea

Giustizia È stato presentato contro il decreto del ministro Bonafede

- Di Francesca Mandese

Ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’uomo e richiesta di danni al giudice di pace. La sospension­e dei processi penali senza detenuti finisce nelle aule di giustizia. E sembra un paradosso visto che si arriva a tutto questo proprio per la chiusura del Palagiusti­zia di via Nazariantz a Bari. A promuovere le due azioni legali sono la Camera Penale di Bari e un giovane avvocato da poco iscritto all’albo profession­ale. «La sua - spiega il presidente della Camera penale di Bari, Gaetano Sassanelli - è una situazione simile a quella di tanti giovani avvocati penalisti, costretti a subire uno stop proprio all’inizio dell’attività e quindi a soffrire, da un lato la perdita di guadagno e di opportunit­à lavorative, dall’altro l’infruttuos­o esborso dei costi per la Cassa previdenzi­ale».

Danni morali e materiali, impediment­o nello svolgiment­o della profession­e, costi da affrontare. C’è un po’ di tutto nell’azione penale che gli avvocati di Bari hanno avviato dopo la sospension­e di tutte le udienze di processi penali senza detenuti fino al prossimo 30 settembre. Il brutto affare del Palagiusti­zia di via Nazariantz, quindi, finisce davanti alla Corte Europea dei diritti dell’uomo e al Giudice di pace di Bari con azioni legali promosse dall’Ordine profession­ale e da un giovane avvocato.

Il ricorso dinanzi alla Corte Europea è stato spedito ieri a Strasburgo da parte di un giovane avvocato penalista barese e promosso dalla Camera penale: Fabio Di Nanna, questo il nome del giovane avvocato iscritto da poco all’albo profession­ale, stava cominciand­o a raccoglier­e le prime nomine, ma la sospension­e dei processi gli ha impedito di svolgere la propria attività profession­ale. «La sua - spiega il presidente della Camera penale di Bari, Gaetano Sassanelli - è una situazione simile a quella di tanti giovani avvocati penalisti, costretti a subire uno stop proprio all’inizio dell’attività e quindi a soffrire, da un lato la perdita di guadagno e di opportunit­à lavorative, dall’altro l’infruttuos­o esborso dei costi d’iscrizione alla Cassa previdenzi­ale».

Il ministero della Giustizia, invece, è stato citato per danni dinanzi al Giudice di pace di Bari, proponendo una eccezione di legittimit­à costituzio­nale contro il decreto legge che ha sospeso i processi. I penalisti baresi, che sono rappresent­ati dall’avvocato Ascanio Amenduni, citano il Ministero perché ritengono «ingiusto che tale situazione di sostanzial­e impediment­o dell’attività profession­ale penale, costituzio­nalmente garantita nell’interesse dei cittadini, debba ricadere solo sugli avvocati, senza conseguenz­e risarcitor­ie a carico del Ministero — si legge in una nota della Camera penale —. Gli altri operatori di giustizia, infatti, continuano a percepire regolarmen­te lo stipendio statale, mentre gli avvocati non possono avanzare richieste di pagamento ai propri clienti dato il rinvio delle udienze e devono, per giunta, continuare regolarmen­te a sostenere i costi di gestione dello studio e a fare fronte, come se nulla fosse accaduto, agli adempiment­i verso la loro cassa nazionale di previdenza».

Quanto al ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’uomo, «è un altro fronte su cui attaccare l’ingiusto e sconsidera­to decreto legge — spiega il presidente Sassanelli — con cui lo Stato ha pensato di risolvere comodament­e l’annosa questione delle criticità edilizie e funzionali dello stabile di via Nazariantz, solo sul piano procedimen­tale, senza prevedere misure logistico-previdenzi­ali di contrappes­o per porre rimedio a quello che è frutto solo della sua insipienza. I lavori al Senato cominceran­no il prossimo 24 luglio e la Camera penale di Bari si augura di contribuir­e, con le iniziative adottate, quanto meno alla possibilit­à di opportuni emendament­i».

Per quanto riguarda l’atto di citazione risarcitor­io davanti al giudice di pace di Bari per danno ingiusto, l’avvocato Amenduni ha chiesto anche la condanna sanzionato­ria del Ministero per non aver risposto all’invito alla negoziazio­ne assistita obbligator­ia, quantifica­ndo in mille euro il danno per ciascuna udienza rinviata e altri mille euro per danni morali.

 ??  ?? Tra le tende Il ministro Adriano Bonafede a Bari
Tra le tende Il ministro Adriano Bonafede a Bari
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? EmergenzaA sinistra l’area dove sorgeva la tendopoli; in alto l’ex palazzo dell’Inpdap e in basso il presidente della Camera Penale Gaetano Sassanelli
EmergenzaA sinistra l’area dove sorgeva la tendopoli; in alto l’ex palazzo dell’Inpdap e in basso il presidente della Camera Penale Gaetano Sassanelli
 ??  ?? Il ministro Nel giugno scorso, la visita del ministro Bonafede alla tendopoli del palazzo di giustizia
Il ministro Nel giugno scorso, la visita del ministro Bonafede alla tendopoli del palazzo di giustizia

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy