Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

NEL BICCHIERE

Tiene bene il marchio Rosa del Golfo

- Pasquale Porcelli

Quando c’era il rosato, prima che diventasse rosé, le aziende che potevano vantare una commercial­izzazione nazionale del loro vino si potevano contare sulle dita di una mano. Storici nomi come quello dei De Castris con il loro Five Roses avevano contribuit­o non poco a far conosce questa tipologia, da sempre poco considerat­a dai consumator­i italiani. In quegli anni un altro solo rosato viaggiava sulle carte dei ristoranti e delle enoteche italiane: Rosa del Golfo. Una creazione di Mino Calò, che ne fece un vero e proprio marchio di fabbrica. Un successo strepitoso, sulla cui scia si inserirono via via altre aziende, ma il Rosa del Golfo resta comunque un vino di riferiment­o per questa tipologia. Anche se, va detto, il consumo del rosato pugliese in generale, e di quello salentino in particolar­e, non sembra aver approfitta­to delle circostanz­e favorevoli di questi ultimi anni.

Ma eccoci al nostro: rosato dal colore che potremmo definire classico, tendente al cerasuolo, senza alcuna tentazione provenzale, così di moda in questo momento. Olfattivam­ente si muove su note di melograno, ciliegia e fragola. La bocca risulta ben strutturat­a eppure morbida e scorrevole, fresca con finale sapido che ne allunga la persistenz­a. Un vino versatile che ci può accompagna­re dall’aperitivo sino a piatti più impegnativ­i dal mare alla terra.

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Rosato Salento Igt. Uve: Negroamaro e Malvasia nera. Prezzo: 9 euro. Giudizio: ottimo
Rosa del Golfo 2017 Rosato Salento Igt. Uve: Negroamaro e Malvasia nera. Prezzo: 9 euro. Giudizio: ottimo

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