Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Polizze auto in calo, Lecce la più virtuosa in Puglia
Il divario con il Nord rimane sempre alto ma in quattro anni sono diminuite del 25%
Assicurare l’auto in Italia costa caro, soprattutto al Sud. Ma negli ultimi anni, qualcosa è cambiato. Il premio medio per la copertura rca (responsabilità civile autoveicoli), infatti, tra il 2013 e il 2017 è diminuito del 25%. A dirlo è l’Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni), che a marzo scorso ha pubblicato l’ultima indagine sull’andamento dei prezzi effettivi per la rca (Iper), aggiornata al quarto trimestre dello scorso anno.
Secondo il bollettino dell’Istituto, il premio medio nel trimestre è diminuito dello 0,8% rispetto al terzo quarto del 2017 e dello 0,6% su base annua. Si è attestato, così, a quota 417 euro. Ma il 50% degli assicurati paga meno di 375 euro, il 90% meno di 644 e il 10% meno di 235 euro.
La rca resta molto eterogenea nel Paese e più elevata nelle province meridionali. Tende però sempre più a ridursi la disparità tra Nord e Sud. La differenza dei premi medi tra la provincia di Napoli (con i prezzi più elevati, 623,1 euro) e quella di Aosta (con i premi più contenuti, 303,2) continua a diminuire. È passata, infatti, da circa 400 euro nel 2012 a 319,9 nel 2017. Tra le province pugliesi, il premio più alto si registra a Taranto (472,7 euro), seguita da Brindisi (465,4), Foggia (464,3), Bari (443,5), Bat (426,2) e Lecce (388,6). Nello spaccato regionale, invece, la Puglia rileva un premio medio di 439 euro, il quinto più alto dopo Campania (536,4), Toscana (475,4), Lazio (468,7) e Calabria (444). La rca più leggera, invece, è in Valle d’Aosta (303,2). Prosegue, ma in decelerazione, il trend di crescita delle polizze telematiche, che accordano sconti legati a stili di guida e chilometri percorsi, rilevati dalle «scatole nere» montate sul veicolo: le prevedono il 20,5% dei contratti stipulati nel quarto trimestre 2017, mentre negli ultimi 12 mesi sono aumentate dell’1,5%. Caserta è la provincia in cui sono più diffuse (60%). In Puglia se ne registrano di più nel Foggiano (37,5%), quindi nella province Bat (34,8%), Bari e Taranto (33,4%), Brindisi (32%) e Lecce (22,4%).