Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il futuro è nei motori elettrici e ibridi
Le grandi case automobilistiche sono pronte a investire miliardi per le nuove tecnologie Per la Fca dal 2020 sarà tutta la gamma delle Fiat 500 a sperimentare l’elettrificazione
Investimenti maggiori sui propulsori elettrici, sei nuovi modelli per Alfa Romeo e altri sei per Maserati. L’obiettivo è quindi combattere Tesla sul suo stesso campo e guadagnare in fretta quote di mercato nel settore premium. È quanto emerge dal piano industriale di Fiat 2018-2022 presentato nel mese di giugno dall’ormai ex ad di Fca, Sergio Marchionne a Balocco, nel Vercellese. L’investimento sarà di oltre 9 miliardi di dollari per l’elettrificazione della gamma Fca, mentre dall’altra parte è stato annunciato l’addio ai motori diesel. Si tratta ormai di un netto cambio di rotta.
Partendo dal piano industriale Alfa Romeo troviamo la promessa di tre tecnologie elettrificate: turbocompressore elettrico, ibrido e ibrido plug-in (PHEV), anche combinati, ma non elettrico puro. Il turbo elettrico, chiamato E-Booster, intende aumentare la potenza del motore del 25% e annullare il ritardo nella spinta della turbina. Lo schema ibrido è votato a una crescita delle prestazioni e riduzione della CO2. Un ruolo fondamentale per l’elettrificazione di FCA Group ce l’ha Fiat che, pur priva dello status di marchio globale, proporrà nei prossimi anni le 500, 500X e 500L mild hybrid (mHEV) a 12 volt, ma anche la nuova 500 elettrica e l’inedita Fiat 500 Giardiniera elettrica. La prima a esordire sarà, nel 2020, la Fiat 500 mild hybrid a 12 volt, accompagnata dalle più grandi 500X e 500L mHEV, sempre a 12 volt, e poco dopo dalla nuova 500e.
L’auto di punta del nuovo piano 2018-2022 per Maserati sarà l’Alfieri, un veicolo che coglie l’essenza di 100 anni di design italiano, un mid size Uv che gareggerà nel settore medio e contribuirà a estendere il raggiungimento dell’alto di gamma fino al 70%. Avrà un telaio in alluminio modulare che offrirà tre motori, compreso un ibrido plug in. Arriveranno poi le nuove versioni di Quattroporte e Levante e saranno eliminati i motori diesel entro il 2022, saranno presentate la Maserati Blue per Alfieri, Alfieri cabrio, la nuova Quattroporte e la nuova Levante, che saranno totalmente elettriche.
«Ci espanderemo in nuovi segmenti — annuncia Tim Kuniskis, responsabile di Alfa Romeo e di Maserati a livello globale —, non diluiremo il brand, ogni prodotto presenterà materiali alto di gamma, prestazioni incredibili e artigianalità italiana. Sembra che prendiamo di mira Tesla ed è proprio così. Porteremo poi qualcosa che nessuno può sperare di ottenere cioè una partnership con Ferrari, i nuovi motori verranno fatti dalla casa del cavallino».
Sei nuovi prodotti anche per Alfa Romeo, che mira a portare le quote del comparto lusso dal 46% attuale al 71% entro il 2022. Modelli di punta saranno due auto ispirate a icone storiche del brand del serpente: la supercar 8c e la Gtv modello quadrifoglio. Ci saranno poi nuove versioni della Giulietta, della Giulia, dello Stelvio e due nuovi Uv. Di qui a 4 anni le auto saranno completamente elettriche e il target è puntato sulle 400 mila unità con un 10% dei margini.
«Sono piemontese, abbiamo un impegno storico con Torino che continueremo». Così Marchionne, prima dell’addio all’azienda di sabato scorso, aveva parlato del futuro del gruppo automobilistico torinese. «Dove produrremo i modelli viene dopo — aveva continuato il manager —, le architetture determineranno la produzione». E sul futuro produttivo degli stabilimenti italiani in generale aveva aggiunto: «Non chiudiamo stabilimenti, non mandiamo a casa nessuno. A Pomigliano ci sarà una vettura di gamma superiore, per Mirafiori è tutto da vedere. Il processo è in evoluzione. Stiamo valutando dove produrre la 500 elettrica, per il suo valore simbolico potremmo farla in Italia».
Parla di futuro brillante per Fca anche il presidente John Elkann che aggiunge: «Come famiglia e come Exor dico che non ho alcuna intenzione di vendere. Da più di 100 anni siamo in questa azienda, siamo stati aperti al consolidamento e abbiamo unito Fiat e Chrysler. Non abbiamo fatto che consolidare l’azienda, è questo che ci interessa».