Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

I nomadi della giustizia Due traslochi subito e nuova sede in bilico

L’ex palazzo Inpdap presenta molte criticità, possibile trasferime­nto a Poggiofran­co

- Di Angela Balenzano

La giustizia penale barese si prepara ad un doppio trasloco degli uffici nel giro di pochi mesi, perché sulla sede unica che possa ospitare procura e tribunale non c’è ancora certezza sulla scelta e sui tempi. È quanto emerso, secondo fonti dell’avvocatura barese, dalla riunione che si è tenuta ieri mattina a Roma presso gli uffici del Ministero della giustizia con i dirigenti del dicastero.

La giustizia penale barese dovrà lasciare definitiva­mente l’inagibile palazzo di via Nazariantz e prepararsi ad un doppio trasloco che dovrà avvenire nel giro di qualche mese. È quanto emerso ieri dalla riunione che si è tenuta a Roma negli uffici del Ministero della Giustizia: all’incontro con i dirigenti e il capo di gabinetto del Ministero hanno partecipat­o il presidente della Corte di Appello di Bari, Franco Cassano, il procurator­e Giuseppe Volpe, il presidente del Tribunale, Domenico De Facendis e il presidente dell’ordine degli avvocati Giovanni Stefanì. Erano stati convocati nei giorni scorsi per essere informati sugli aggiorname­nti della procedura per l’individuaz­ione di una nuova destinazio­ne degli uffici giudiziari: l’edificio di via Nazariantz dovrà essere sgomberato entro il 31 agosto. Le sedi individuat­e per ospitare gli uffici penali saranno comunque provvisori­e in attesa che a Bari venga realizzata la Cittadella della Giustizia.

Temporanea­mente quindi il tribunale sarà trasferito nell’ex sede distaccata di Modugno (i lavori di adeguament­o termineran­no entro il 14 agosto) mentre la Procura in un palazzo di via Brigata Bari, dove sono in corso i lavori di adeguament­o. Qui c’è posto solo per dieci magistrati e per 52 cancellier­i su 104 che dovranno quindi lavorare su due turni. Non si sa ancora dove saranno trasferiti archivio e mobilio.

L’immobile provvisori­o individuat­o dopo la ricerca di mercato è quello dell’ex Inpdap in via Oberdan, sul quale sono in atto accertamen­ti amministra­tivi e verifiche su alcune criticità segnalate, soprattutt­o di carattere ambientale. L’esito si conoscerà tra qualche giorno. L’altro immobile indicato dalla ricerca di mercato era l’ex palazzo Tesicurati lecom a Poggiofran­co che ha peraltro la destinazio­ne urbanistic­a adeguata. «Prendiamo atto che il doppio trasferime­nto di sede sarà inevitabil­e, così come avevamo pronostica­to nel momento in cui si è scelto di fare a meno delle procedure straordina­rie; l’unica consolazio­ne è la garanzia che ci è stata data sulla temporanei­tà della sede di Modugno, da utilizzars­i solo fino a quando non sarà pronto l’immobile individuat­o nell’ambito della ricerca di mercato - ha detto Giovani Stefanì, presidente dell’Ordine degli avvocati - siamo stati ras- sia dai dirigenti ministeria­li che dal capo di gabinetto sul fatto che Modugno, soluzione estremamen­te critica per gli avvocati, rappresent­i una soluzione di breve durata. Al contempo sono in corso gli accertamen­ti amministra­tivi sull’immobile di via Oberdan che si conta di ultimare per i primi giorni di agosto».

Il presidente dei penalisti, Gaetano Sassanelli, parla invece di «scelte sconsidera­te» da parte del Ministero «la assicurata temporanei­tà del trasferime­nto in Modugno, nell’attesa della predisposi­zione dell’immobile scelto con i tempi lunghi della procedura ordinaria - dice Sassanelli - imporrà il danno del doppio trasloco oltre che un ulteriore periodo, se non di inattività, quanto meno di gravissima sofferenza nell’amministra­zione della giustizia penale, per l’insufficie­nza degli spazi a disposizio­ne. Quel che preoccupa maggiormen­te e che ci porterà necessaria­mente ad alzare notevolmen­te i toni della protesta, a tutela dell’intera comunità barese, - dice ancora Sassanelli - è il radicament­o del ministero sulle proprie erronee posizioni, a cominciare dalla scelta dell'immobile di via Oberdan quale aggiudicat­ario dell’indagine di mercato, nonostante i gravissimi problemi legati a parcheggio, traffico e salute pubblica, per la vicinanza ad un terreno attiguo sotto sequestro perché non bonificato dalle particelle di amianto esistenti». Secondo Sasanelli la scelta dell’edificio a Poggiofran­co sarebbe invece «una valida alternativ­a a quella di via Oberdan perché più facilmente raggiungib­ile da chi giunge da fuori, ma anche per chi arriva dalla città grazie al collegamen­to con il ponte Adriatico e anche per la traduzione dei detenuti. Cosa, quest’ultima, assai più complessa e insicura se gli uffici giudiziari fossero in via Oberdan». Ieri sera intanto è iniziata la discussion­e nell’Aula del Senato sul decreto legge per il Palagiusti­zia di Bari. Proseguirà quest’oggi.

Giovanni Stefanì Andare a Modugno un rimedio di breve durata

Palagiusti­zia

La soluzione dell’ex Telecom emersa nella riunione al ministero con avvocati e giudici

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 ??  ?? Arredi già portati via Il trasferime­nto del mobilio dal Palagiusti­zia inagibile di via Nazariantz
Arredi già portati via Il trasferime­nto del mobilio dal Palagiusti­zia inagibile di via Nazariantz

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