Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Di Maio vede Arcelor sul dossier Ilva «Bene l’ambiente, male l’occupazione»
Il ministro soddisfatto a metà dopo l’incontro: «L’accertamento sulla gara non si interrompe»
Arcelor Mittal e governo ancora non si ritrovano. La multinazionale dell’acciaio presenta un piano aggiornato e migliorativo degli aspetti ambientali ma ancora insoddisfacente sull’occupazione tanto che la situazione, secondo il ministro Luigi Di Maio, «va ulteriormente approfondita». Durante l’incontro di ieri pomeriggio con i vertici di Arcelor, il vice premier ha confermato, informando l’azienda, che «sta andando avanti la procedura di accertamento sulla regolarità della gara. Sono percorsi in parallelo, bisogna essere pronti a tutte le evenienze. La legge ci dirà se si deve ritirare la procedura in autotutela oppure no. Stiamo seguendo un percorso lineare, naturale, di accertamento, in una situazione complessa che abbiamo ereditato dal vecchio governo. Dopo sei anni di decreti e leggi su Ilva, siamo in una situazione ancora peggiore, con stabilimenti più precari e, come ha detto Anac, la procedura è piena di criticità».
L’acquisizione di Ilva da parte di AmInvestCo, che ha già firmato un contratto con il governo precedente, continua così a viaggiare su due binari. Da un lato le controproposte, così come chiesto da Di Maio; dall’altro la spada di Damocle dei percorsi amministrativi innescati da Anac e dal ricorso pendente al Tar. Anche dopo il nuovo incontro di ieri la situazione resta bloccata.
Il governo è davvero intenzionato ad annullare una gara internazionale, col rischio di pesanti penali per un contratto già sottoscritto? Si vedrà dopo il periodo di trenta giorni necessari per completare la procedura di accertamento sulla regolarità avviata dal ministro. In un comunicato successivo all’incontro, Arcelor ribadisce che «abbiamo partecipato a questa gara in buona fede e restiamo fiduciosi che potremo presto completare la transazione iniziando ad implementare i piani industriale, sociale ed ambientale». Di Maio fa sapere che l’azienda ha chiesto «di poter raccontare l’addendum migliorativo a tutpresentazione te le parti interessate: quindi sia al tavolo interistituzionale, che convocheremo subito, sia ai sindacati».
Sulla vicenda interviene anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ieri nel capoluogo jonico per la delle linee guida del Piano strategico per Taranto. «Se il governo deciderà di tenere aperta l’Ilva – ha commentato - non la può di certo far funzionare come ha funzionato fino ad oggi, col carbone e ammazzando la gente. Se decide di chiuderla, mi devono dare delle garanzie perché bisogna gestire 20 mila persone che in qualche modo gravitano attorno a quella fabbrica». Per il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, uno «spartiacque fondamentale per la redazione del Piano strategico, sarà rappresentato dalle sorti e dall’assetto della grande industria sul territorio». Intanto, il Tar ha respinto il ricorso della Regione sull’accesso agli atti sul dossier Ilva.
La decisione
Il Tar Lazio respinge il ricorso del governatore Emiliano sull’accesso agli atti del dossier