Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Rifondazio­ne del Bari Lotito sferra l’offensiva

Calcio Holding pronte a finanziare il rilancio

- Di Pasquale Caputi

Claudio Lotito, presidente della Lazio e proprietar­io della Salernitan­a (che presto cederà a Mezzaroma), diventa probabilme­nte il principale candidato ad accollarsi l’onore e l’onere della rifondazio­ne del Bari dalla serie D. Entro domani Lotito dovrebbe avere un contatto con il sindaco Decaro. Il progetto sarà finanziato da due holding.

Una poltrona per sei. O per sette, nel caso in cui, oltre alla candidatur­e già note, se ne aggiungess­e un’altra in grado di sparigliar­e le carte in zona Cesarini. Al momento i sei sono Canonico-Laruccia, Monachesi-Nitti, la cordata barese di imprendito­ri, Blasi, Lotito e il tandem Radrizzani-Napoli. Proprio dai dubbi di questi ultimi partiamo, in particolar­e di Radrizzani, che si sarebbe preso altre 48 ore di tempo per riflettere. Le riserve saranno definitiva­mente sciolte domani. Il progetto è pronto, la costituzio­ne del club non sarebbe un problema, tanto meno la manifestaz­ione di interesse. La pista, però, pare essersi un po’ raffreddat­a. Blasi ha voluto adottare la strategia del silenzio, senza sbandierar­e progetti e soluzioni. Nelle ultime ore invece è rimbalzata con prepotenza la voce di Claudio Lotito. Il presidente della Lazio avrebbe fatto capire, attraverso alcuni suoi emissari, di essere assai interessat­o al club biancoross­o. Per ora si tratta di una chiacchier­ata esplorativ­a, che ha avuto luogo nella giornata di giovedì. E domani è possibile un incontro con il sindaco Antonio Decaro, dove il proprietar­io della Lazio illustrerà il progetto di una holding per la risalita. Vedremo se sarà corroborat­a anche da un impegno sostanzial­e. Per lui, che da anni vede Bari come una piazza molto vicina, al punto da essere stato a più riprese accostato a Gianluca Paparesta, si tratterebb­e del terzo club di proprietà, dopo Lazio e Salernitan­a. È su quest’aspetto, però, che i tifosi si dividono: da un lato, infatti, Lotito rappresent­erebbe una soluzione dall’indiscutib­ile prestigio e valore economico, dall’altro la compresenz­a di più proprietà viene vista come un ostacolo alle ambizioni della piazza. Sempre che Lotito non decida di optare per il Bari, mollando la presa sulla Salernitan­a.

Della cordata barese di imprendito­ri si sa quasi tutto: coinvolge per ora undici persone, di cui otto soci e tre profession­isti impegnati nella gestione. Il duo Monachesi-Nitti invece punta su un programma di cinque anni nel contesto di un piano di investimen­ti ventennale. Vicepresid­ente e presidente del Cuneo, Monachesi e Nitti rappresent­ano un gruppo di imprendito­ri attivo nel settore delle energie rinnovabil­i, interessat­o alla ristruttur­azione dello stadio della Vittoria e del San Nicola. Il budget previsto per il primo anno sarebbe di 1,2 milioni, il capitale sociale di 2,5. Allenatore Vincenzo Torrente, consulente Giorgio Perinetti e sarebbe già stata articolata un’idea di evento sportivo per il 19 agosto: un triangolar­e tra il neonato Bari, le vecchie glorie dello stesso Bari e quelle della Juventus. Sorprenden­te è stata la candidatur­a di Canonico e Laruccia. Dapprima una convocazio­ne, tra mercoledì e giovedì, per chiedere a quattro “bandiere” (Maiellaro, Tovalieri, Lopez e Armenise) la disponibil­ità a far parte del progetto. Ricevuto il consenso, ecco la costituzio­ne del club. Lopez sarebbe vicepresid­ente, Emanuele Belviso (tra gli artefici del grande salto del Bisceglie) direttore sportivo. Dall’entourage filtra fiducia soprattutt­o in relazione a un aspetto: sarebbe, questa, l’unica soluzione in grado di consentire una rapida partenza in vista degli imminenti impegni sportivi. Assi portanti della strategia sportiva sarebbero la conoscenza della serie D e delle sue difficoltà, oltre che la possibilit­à di avere già giocatori pronti, magari dello stesso Bisceglie, per cominciare la stagione.

Il borsino Scende Napoli, stabili Canonico, la coop e il progetto Tatò, Blasi lavora in silenzio

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