Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Borraccino attacca la giunta «Primarie o altra coalizione per l’alternativa a Emiliano»
Parla Borraccino «Alla Regione serve cambiare»
Mino Borraccino (Sinistra italiana) si scaglia contro le scelte politiche e amministrative di Emiliano. «È un trasformista - dice - noi lavoriamo per l’alternativa: un’altra coalizione o primarie».
«In Aula voterò contro l’assestamento del Bilancio 2018. Trovo strano perfino che me lo si chieda. Sono mesi che sono fuori dalla maggioranza». Mino Borraccino, in Consiglio regionale, rappresenta Sinistra italiana. In commissione, qualche giorno fa, assieme a Gianni Liviano, ha contribuito a far bocciare la manovra finanziaria.
I capigruppo di maggioranza dicono che lei è fuori dalla maggioranza?
«Una non notizia: che io sia fuori dalla maggioranza lo si sa da mesi. Il 22 marzo ho perfino inviato una lettera al presidente dell’Assemblea, Loizzo, per informarlo. E anche per invitarlo a tenerne conto, in modo da riequilibrare le proporzioni tra maggioranza e minoranze nelle commissioni. Noi, io e il mio partito, siamo fermamente all’opposizione. E proviamo a costruire un’alternativa».
Alternativa a chi, al governo di centrosinistra?
«Un’alternativa a Emiliano, sul quale viene espresso un giudizio unanimemente negativo, ad ogni latitudine politica. Il nostro è netto: per ragioni di metodo — egli rappresenta il modello dell’uomo solo al comando, come dicono anche alcuni suoi assessori a mezza bocca — e anche per le scelte che compie. Basti vedere la sanità, i rifiuti, il lavoro».
A cosa allude?
«Sanità: noi siamo per il pubblico, lui dilata lo spazio dei privati. Rifiuti: con noi scrisse nel programma che non ci sarebbero stati inceneritori. E ora ce li ritroviamo introdotti surrettiziamente nella bozza del piano rifiuti. Questo perché si sceglie il trattamento anaerobico del materiale organico, allo scopo di produrre biogas. Quel che rimane dal trattamento ha una sola destinazione: l’incenerimento. Sono operazioni che andrebbero svolte, seficando condo il disegno di Emiliano, dall’Aqp. Con il che si cambierebbe la natura dell’Acquedotto e lo si trasformerebbe in una multiutility. E poi c’è il grande tema del lavoro». Ossia?
«Ci sono 800 lavoratori delle Sanità service con contratti precari a poche ore. Si potrebbe aiutarli, no? Magari modi-
il loro contratto di assunzione. E poi ci sono 315 lavoratori in somministrazione all’Arif. Non si capisce perché non siano assunti, sia pure a tempo determinato, dalla stessa Arif, invece che pagare l’agenzia interinale».
Finito l’elenco?
«In verità no. Alle indifendibili posizioni di Emiliano vanno aggiunte le sue relazioni con il centrodestra e la nomina di molti uomini di quella parte politica nelle partecipate della Regione. Ecco perché cerchiamo un’alternativa: in un’altra coalizione oppure nel centrosinistra ma senza Emiliano».
Con chi la fareste l’alternativa?
«Con le forze di sinistra. E con spezzoni importanti del Pd che si stanno manifestando e non vogliono sostenere Emiliano nel 2020. Del resto, lo stesso governatore ha fatto più volte cenno al fatto che preferisce farsi sostenere dalle liste civiche, piuttosto che dai partiti tradizionali». L’altra ipotesi?
«Noi decideremmo di restare nel centrosinistra ma solo nella eventualità che si sottoponga alle elezioni primarie il nome del prossimo candidato governatore. In quel caso noi proporremmo una candidatura autenticamente di sinistra che andrebbe a concorrere con una figura trasformista come quella di Emiliano».
Su quale nome puntate? «Non ce ne sono. E non lo dico per tatticismo. È evidente che si tratta di una situazione da costruire. Ovvio, non avremmo difficoltà a trovarne».
È lo stesso governatore che respinge l’idea di essere sostenuto dai partiti e ammicca alle civiche
Non ci piacciono i metodi e le scelte del governo regionale. Io fuori dalla maggioranza da marzo