Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
SE OGNI MANOVRA CONDUCE AL VOTO
L’estate di Comune e Regione
Sono cominciate le grande manovre per le amministrative, a partire da quelle di Bari, della prossima primavera. Si tratta solo delle prime prove, quelle che in America latina vengono chiamate intentona. Queste preparano il colpo di stato – che ha luogo in genere dopo un anno – e servono ai golpisti per vedere come si schierano partiti, sindacati, media e raparti dell’esercito. Verificati gli schieramenti, si va all’attacco. Le nostre intentone estive, per fortuna, non preparano alcun colpo di stato ma sono utili per vedere quali sono le reazioni sulle diverse possibili candidature. Sono necessarie, oggi, in assenza dei partiti ormai ridotti a poco più di espressioni logiche. Le sigle o la più frequente e comunque presupposta definizione «amici di», invece, pullulano. Tutti propongono qualcuno senza però alcun accenno al perché e, soprattutto, senza alcuna proposta sul futuro della città. I candidati considerati più deboli ed outsider si rafforzano esibendo orgogliosi autorevoli padrini, a mo’ di fideiussione politica e finanziaria. A guardare stanno, invece, Lega e 5 Stelle di cui si ignorano le potenzialità visto che nelle amministrative conta soprattutto la personalità dei candidati. Le due formazioni ricordano, infatti, La fiera delle vanità che si autodefiniva un «romanzo senza eroi». Tuttavia, esse costituiscono i veri convitati di pietra delle prossime elezioni perché saranno decisive soprattutto all’inevitabile ballottaggio. Con il quale a Torino sono riuscite a far cadere uno dei migliori sindaci d’Italia.
Le elezioni regionali sono ancora lontane ma se ne comincia a parlare. Nuvole consistenti si stanno addensando sul capo del governatore Emiliano che stenta a mantenere il gioco dello spariglio controcorrente (Tap, Ilva, vaccini...). I ministri al governo fanno lo stesso gioco sugli stessi temi ed il nostro non sa più con chi e, soprattutto, contro chi sta. La simil-partecipazione popolare dell’incontro di Di Maio sull’Ilva, che ha fatto infuriare il sindaco di Taranto, è da considerare un mediatico passo avanti rispetto alla similpartecipazione con le palette per il voto inventata da Emiliano. Dopo aver passato gli anni del governo regionale ad arruolare, come compagnie di ventura, personaggi e formazioni di ogni colore, Emiliano cerca ora di essere egli stesso arruolato da qualche potente esercito visto che il Pd – il 14% in Puglia alle ultime elezioni – non garantisce alcun futuro. Le elezioni, amministrative e regionali, sono ancora lontane ma strategie, indiscrezioni e pettegolezzi, pur difficili da prendere sul serio, possono costituire un divertente passatempo da ombrellone.