Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Petrocelli tra due fuochi «Preferivo i baresi, però l’operazione è ok»
Il suo è un punto di vista «affettivo». «Ma non per questo non accolgo con favore l’operazione. Certo, sarei stato contento se la squadra fosse stata affidata agli imprenditori baresi». Tifoso e conoscitore del calcio, il già rettore dell’Università di Bari e ora di San Marino, Corrado Petrocelli, non disdegna l’arrivo di De Laurentiis.
Professore, può essere un nuovo inizio?
«Non è malvagio guardare a questo nuovo network del Sud grazie al calcio, soprattutto in una fase in cui il Meridione rischia molto. Come ci insegna la stessa storia del Napoli e del Parma, qui per risalire occorre un progetto, un’organizzazione, un settore giovanile. Certo, si sa che per le squadre decadute risalire non è mai facile, ma credo che De Laurentiis abbia un progetto, dopo anni qui a Bari di cialtroneria e di pressapochismo, dal salsicciaio di Tim Barton ai giocatori fuori carriera».
E la storia della rivalità calcistica?
«Ma no. Ci siamo presi un allenatore leccese come Antonio Conte e lo abbiamo osannato. Siamo gemellati con la Salernitana. E questa vicenda ci insegna che una piazza come Bari fa gola a molti. Anche se ci è voluto un fallimento per destare questo interesse».
Farà l’abbonamento?
«Non lo so. Certo, giocare la domenica ripropone un bel rito settimanale. Qui a San Marino già non vedono l’ora di giocare con il Bari».
Asse Napoli-Bari anche oltre il calcio?
«Spero proprio di sì se penso alle infrastrutture e alla linea ferroviaria che non c’è ancora. Un infortunio enorme per il Sud».