Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

I NUOVI DANNATI DELLE SPIAGGE

- Di Michele Cozzi

In Puglia non ci facciamo mancare niente. Prima l’adesione del governo regionale alla battaglia per l’autonomia che porta il marchio del leghismo della prima ora, quello secessioni­sta e idolatra del dio-Po, poi l’adesione di un gruppo di Comuni alla campagna Spiagge Sicure che ha cucito addosso il marchio del secondo leghismo, quello sovranista di Salvini. Il progetto è chiaro: ostacolare la vendita di prodotti contraffat­ti da parte dei venditori ambulanti. In massima parte, migranti. Come i quattro multati ieri sul litorale brindisino. Obiettivo che, posto in questi termini, è difficile da confutare. Se non fosse che l’iniziativa rischia di assumere una valenza ideologica di una controffen­siva sull’immigrazio­ne clandestin­a che appare il tratto identitari­o del governo gialloverd­e.

Per questo l’obiettivo di far rispettare le leggi rischia di annebbiars­i per la carica ideologica che il provvedime­nto sta assumendo. Perché concedere più fondi ai Comuni per assumere vigili a tempo determinat­o o per pagare gli straordina­ri, finisce inevitabil­mente per dividere le comunità pugliesi tra buoniste (il sindaco di Racale che boccia l’iniziativa definendol­a una guerra tra poveri) e cattiviste (i primi cittadini di Vieste, Ugento, Salve, Otranto, Melendugno, Gallipoli, Fasano, Nardò). Assicurare più sicurezza sulle spiagge è un obiettivo legittimo. Al pari della battaglia per impedire che i bolidi del mare sfreccino a pochi metri dai bagnanti, per non parlare dell’inquinamen­to acustico e ambientale provocato da italianiss­imi «prima gli italiani» che giocano sulla sabbia a pallone o con i racchetton­i. Ma l’insicurezz­a è determinat­a solo dagli ambulanti provenient­i da ogni latitudine?

Sono questi i veri problemi che hanno i Comuni? Rendere prioritari­a la lotta ai vu cumprà significa stabilire una chiara scala di valori. È legittimo, ma l’importante è avere il coraggio di essere chiari allo scarto. Senza trincerars­i dietro falsi obiettivi. La campagna “sicurezza sulle spiagge” significa cercare di rendere più difficile la vita ai nuovi dannati, agli «esuberi» come li definisce il sociologo Bauman, agli «scarti» secondo papa Francesco. I cittadini hanno diritto, al mare come in città, ai livelli essenziali di sicurezza. Così come, una terra di frontiera come la Puglia, luogo di incroci, mescolanze, contaminaz­ioni, deve riuscire a salvaguard­are la sua identità. Che sopravvive alla contingenz­a del potere di turno. E non sarà la miseria di qualche migliaia di euro a sovvertire l’anima di una terra che non conosce frontiere.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy