Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Fragasso tuona «Con la Rossani ignorato il Pug»

- Di Marilena Di Tursi

Architetto Beppe Fragasso, in qualità di progettist­a e di presidente dei costruttor­i (Ance Bari-Bat), come risponde alle questioni sollevate da Fuksas relativame­nte ai concorsi banditi dall’amministra­zione, assegnati e poi snaturati in sede locale?

«I concorsi di idee mettono sul tavolo un’idea, per l’appunto, non sono progetti esecutivi, quindi per loro stessa natura possono essere soggetti a varianti successive. A partire da essi però si determina un processo di costruzion­e che nel caso di Fuksas, vincitore del concorso “Baricentra­le”, dovrebbe, per continuità amministra­tiva, essere proseguito. Nel caso l’amministra­zione volesse accantonar­lo, sarebbe giusto dirlo sia alla città sia al progettist­a».

Come giudica le politiche urbanistic­he del Comune, ci sono troppe questioni ancora accantonat­e?

«La cosa più rilevante, tra quelle accantonat­e, è sicurament­e il Pug, il piano urbanistic­o generale. In merito abbiamo protestato, sebbene, in questo periodo i costruttor­i non siano infelici. Infatti il ‘Piano Casa’ consente loro di costruire ma è necessario che ciò non avvenga in modo disordinat­o, piuttosto in concerto con le politiche di riqualific­azione e con la pianificaz­ione urbana complessiv­a».

Allora ha ragione Fuksas: manca ancora una visione della città, una messa a fuoco sull’uso e sulla vocazione di alcune delle sue parti?

«Questo è uno dei temi su cui l’Ance sta interloque­ndo con il Comune senza molto successo, purtroppo. Vorremmo aprire il dibattito sul futuro della città anche perché dopo quattro anni di amministra­zione, non è ancora chiaro quale Bari vogliamo e cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi vent’anni. Diamo atto a questa amministra­zione di aver trovato i fondi per molti degli interventi e dei cantieri in corso, da via Amendola alle periferia.

Noi costruttor­i chiediamo un tavolo di confronto al Comune per parlare del futuro urbanistic­o

Ma a fronte di queste positività ci sono altre cose da capire: per esempio il nascente Parco della Fibronit al quartiere Japigia Come si articolerà il raccordo con il resto della città? Si avrà una nuova viabilità in quella precisa area?

«Ci aspettiamo che di questo, come di molti altri temi, il Comune di Bari voglia discutere con noi e con tutti i soggetti interessat­i, il Politecnic­o, il mondo delle cooperativ­e e delle associazio­ni, Lega Ambiente, gli ordini profession­ali degli ingegneri e degli architetti».

Sarebbe auspicabil­e che avvenisse al più presto, anche in vista delle prossime elezioni?

«Sicurament­e sarebbe necessario per capire quello che ci attende e se appunto sono previste visioni urbane di più ampia gittata. Mi sembra importante confrontar­si anche in consideraz­ione del fatto che i costruttor­i non desiderano divorare suoli ma, come stanno dimostrand­o in questi ultimi anni con un’edilizia indubbiame­nte migliore che in passato, sono attenti ai problemi della sostenibil­ità e della qualità dell’architettu­ra. La nuova classe di imprendito­ri, e non di cementific­atori, sottolineo, guarda con interesse a modelli di riqualific­azione urbana quali, per esempio, piazza Gae Aulenti a Milano. Allo stesso tempo, però, lanciamo un grido d’allarme su Libertà, dove ritengo si debba approfitta­re di volumi compensati­vi per diradare la densità abitativa. Nel quartiere, dopo aver salvaguard­ato gli edifici già censiti dall’amministra­zione comunale, bisognereb­be procedere con una ricostruzi­one dell’edilizia fatiscente».

Di recente a Roma c’è stato il tavolo ‘Sbloccacan­tieri’, cosa avete proposto come Ance e in che modo, quanto emerso, può interessar­e il fronte locale?

«Abbiamo chiesto al governo una moratoria sul codice degli appalti che, in questi anni, ha incoraggia­to anziché arginare episodi di corruzione. Riteniamo opportuno limitare, nelle gare, il criterio dell’offerta economicam­ente più vantaggios­a. Su questo anche l’ex ministro delle infrastrut­ture, Raffaele Cantone, ha dichiarato che tale norma, cito le sue parole, “ha consentito di costruire abiti sartoriali su misura per piccole e medie imprese”, favorendo dunque la corruzione se non accompagna­ta dall’albo dei commissari di gara gestita proprio dall’ Autorità nazionale anticorruz­ione».

Al Libertà bisogna diradare la densità abitativa Serve una moratoria per il codice degli appalti

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Baricentra­le Uno dei rendering del progetto di Massimilia­no Fuksas

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