Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Trattativa per l’Ilva al palo Di Maio, cautela sulla gara
Nessun passo avanti nella trattativa fra Arcelor Mittal e sindacati, al Mise, sull’acquisizione di Ilva. Restano notevoli le distanze sul piano occupazionale. Intanto però, in merito ai sospetti sulla gara successivi al parere dell’Anac, il ministro Luigi Di Maio ha precisato che entro oggi scriverà all’Avvocatura dello Stato: «Ma anche se dovessero riscontrarsi delle irregolarità, non è detto che questo comporti l’annullamento in autotutela».
La vicenda Ilva non si sblocca e il tempo utile a trovare una soluzione si accorcia sempre di più. Anche ieri, all’ennesimo tavolo di confronto al ministero dello sviluppo economico, tra Arcelor Mittal, sindacati e governo, non è stato fatto un solo passo in avanti. Sul riassorbimento in azienda dei 14 mila lavoratori complessivi le posizioni rimangono congelate e distanti tra loro mentre il ministro ha continuato a picchiare duro sul precedente governo. Inoltre, da un lato, agita sempre lo spauracchio dell’avvocatura di stato che potrebbe far invalidare la gara e, dall’altro, fa svaporare l’idea di una produzione deprivata del carbone e alimentata a gas. . «Ho provato a far ripartire il dialogo – ha commentato Di Maio al termine dell’incontro – ma il piano diArcelor Mittal non è soddisfacente e i sindacati hanno sempre detto che non ci sono le condizioni per far ripartire la trattativa se l’azienda non batte un colpo. L’azienda batta un colpo e cominci a dire se si sposta dai numeri concordati con l’ex ministro Calenda e forse allora possiamo cominciare a ridiscutere». Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, non ammette l’eventualità di un rinvio e afferma che «o ci sarà l’accordo o ci sarà il fallimento dell’Ilva. Ogni persona che ha responsabilità deve assumere una decisione. Noi non siamo nelle condizioni di dichiarare esuberi. Finora Arcelor ha chiesto chiarimenti, ma non c’è più tempo, ora è il delle responsabilità». La Fim Cisl è altrettanto critica. «La sostanza è che mentre Di Maio verifica se annullare la gara, fa ripartire la trattativa su condizioni di partenza più arretrate rispetto al governo precedente».
Sulla collocazione di tutti i 14 mila dipendenti è schierata Francesca Re David, segretario generale della Fiom Cgil. «Bisogna che non ci sia neanche un esubero visto che l’ipotesi è quello di raddoppiare la quantità di acciaio e c’è bisogno che a tutti i lavoratori vengano riconosciuti tutti i diritti». Durante l’incontro con la stampa il ministro Di Maio ha tenuto caldo l’argomento sulle possibili irregolarità della gara rilevate dall’Anac. «Domattina o al massimo nel pomeriggio – ha annunciato manderemo all’Avvocatura dello Stato la richiesta di parere per quanto riguarda l’annullamento della gara di Artempo celor Mittal che entra in Ilva». Precisando subito dopo che «se l’avvocatura mi dice che la gara è irregolare, non è detto che in base alle irregolarità ci siano i presupposti per l’annullamento in autotutela che vale quando occorre tutelare l’interesse collettivo non solo il ripristino della legalità. D’altra parte, senza il consenso di Arcelor qualunque azione contro quel contratto sarebbe ricorribile al Tar». Infine ha sfumato l’ipotesi cara al presidente Michele Emiliano sulla decarbonizzazione.
Il tavolo Le posizioni sul riassorbimento dei 14 mila dipendenti rimangono congelate
Di Maio Anche se mi viene detto che la gara è irregolare non è detto che l’annulli