Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Trapianti di polmone Dal Veneto arriva un nuovo chirurgo
Sanità Il piano della Regione per il Policlinico
Il Policlinico di Bari si conferma eccellenza nel sistema sanitario pugliese. Negli ultimi giorni il Policlinico è stato infatti al centro di una serie di trapianti di rene cosiddetti «cross over». Ossia incrociati: visto che era impossibile la donazione (da vivente) tra congiunti perché i tessuti erano incompatibili, lo scambio è avvenuto tra nuclei familiari diversi, a catena. Il Policlinico si prepara anche ai trapianti di polmone. È stato reclutato un chirurgo toracico, il 44enne Giuseppe Marulli: occorre un anno per le autorizzazioni. Aumentano i trapianti di cuore.
Ci vorrà ancora un anno per far partire tutte le procedure autorizzative. Poi il Policlinico di Bari sarà pronto per il trapianto di polmone, l’unico che manca tra le attività trapiantologiche praticate nella struttura sanitaria. Nelle scorse settimane è stato assunto a questo scopo un giovane e valente chirurgo toracico: si tratta del professor Giuseppe Marulli, 44 anni, salentino di origine, proveniente da Padova. Sarà lui ad inaugurare la stagione dei trapianti di polmone. L’arrivo di Marulli non è l’unico. Qualche mese fa si è trasferito al Policlinico il cardiochirurgo Aldo Milano, 61 anni, originario di Acquaviva delle Fonti. Proviene da Verona e sta implementando a Bari il trapianto di cuore. Nello scorso mese di luglio, in soli 12 giorni, ne ha realizzati tre (furono sette in tutto nel 2017). Prosegue l’attività del trapianto di fegato – stabilmente attorno ai venti interventi l’anno – sotto la guida del professor Luigi Lupo. Infine una bella notizia per gli Ospedali riuniti di Foggia: a luglio è stato eseguito il primo trapianto di rene.
Queste informazioni sono state diffuse da Loreto Gesualdo, preside di Medicina e coordinatore del centro trapianti del Policlinico. Il docente ne ha parlato nel corso della conferenza stampa indetta per illustrare i dettagli dell’ultima operazione di successo condotta a Bari. È un trapianto di rene – in cui il Policlinico vanta una collaudata esperienza – condotto in modalità «crossover», ossia incrociata, non tra pazienti legati da legami affettivi ma a catena. «È il primo caso al mondo – ha detto Gesualdo – in cui il cross-over è stato innescato dalla donazione di un rene da cadavere». Un paziente, che spentosi a Genova, ha donato il proprio rene. L’organo è stato trapiantato su un uomo ricoverato a Padova, la cui moglie era pronta alla donazione ma non poteva farlo a beneficio del marito perché incompatibile. Sicché la donazione della donna padovana (cioè il rene sano) è finita ad una signora di Orta Nova, ricoverata a Bari. L’intervento è stato eseguito dai chirurghi Michele Battaglia e Giuseppe Lucarelli. Il marito della paziente ricevente, Andrea Di Dedda, presente alla conferenza stampa di ieri, pronto a donare il proprio rene alla moglie ma anche lui impossibilitato per ragioni di incompatibilità, sarà sottoposto a intervento il prossimo 11 settembre.
Il cuore
A luglio tre innesti di cuore. Bari al centro della donazione di rene «cross over»
Donerà il proprio rene perché prenda la strada del Veneto. Anche in quel caso per una coppia pronta alla donazione ma i cui tessuti sono incompatibili. Si acquisirà il rene del pugliese e si libererà un altro organo per un altro paziente. «Sono quattro vite – commenta Gesualdo – salvate dalla donazione a catena, realizzata anche grazie all’algoritmo che individua i tessuti compatibili». Accanto al preside e a un folto numero di docenti, ha preso posto Michele Emiliano, assai soddisfatto del trapianto cross-over. «Oggi – ha sottolineato il governatore – stiamo parlando delle eccellenze della sanità pugliese. Il sistema dei trapianti nella nostra regione sta facendo passi da gigante grazie al sacrificio, alla disponibilità e alle capacità professionali di decine di medici».