Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Sisto accusa «Caos Tribunale Schiaffo al Sud»
«Se tutto questo fosse successo a Milano o a Torino sarebbe venuto giù il finimondo». È quanto dichiara in un’intervista al Corriere del Mezzogiorno Francesco Paolo Sisto, deputato di Forza Italia e noto penalista, a proposito del caos Palagiustizia di Bari. «Registro una minore attenzione al Sud proprio da chi, come il M5S, ha ottenuto tanti consensi nel Mezzogiorno.
Uffici giudiziari a Bari come gli Harlem Globetrotter. Un rischio serio per l’avvocato penalista barese prestato alla politica, Francesco Paolo Sisto, deputato di Forza Italia e componente della Commissione Affari Costituzionali della Camera, che lancia un messaggio al ministro della giustizia, Alfonso Bonafede, dopo il dietrofront del governo sull’aggiudicazione della ricerca di mercato in favore del palazzo ex Inpdap per ospitare gli uffici giudiziari. «Bari va rispettata – dice – e nessuno pensi di poter perdere tempo».
Onorevole Sisto, il ministro Bonafede alla fine ha revocato l’aggiudicazione. Cronaca di una revoca annunciata?
«Si tratta del minimo sindacale giuridico che il ministro ci doveva, per un immobile del tutto inidoneo. L’abbiamo detto in tutte le lingue. Il fatto che il governo abbia fatto un passo indietro non è un merito, è un demerito per aver fatto una scelta sbagliata. Ora si metta al lavoro per una scelta definitiva e congrua. Dare una sede dignitosa agli uffici giudiziari baresi non deve essere una priorità, ma la priorità del ministro della Giustizia».
Intanto si sono persi altri due mesi. Cosa si aspetta adesso dal ministro?
«Si sono persi altri due mesi facendo balenare l’idea che questa fosse una grande scelta. Sembrava che avessero in tasca l’asso di bastoni o di cuori, in realtà tutte le ragioni che rendevano impossibile quella scelta le conosciamo. Dall’amianto alla mancanza di parcheggi. Al di là di questo, adesso non c’è tempo da perdere. Come titola bene il Corriere, il tempo è scaduto». Quindi?
«Adesso non c’è da prorogare, ma da eseguire per adempiere. I decreti legge non sono prorogabili. Sarebbe incostituzionale. Né si può fingere di riproporre un decreto. Il ministro non ha altra scelta che essere adempiente. Occorre decuplicare l’impegno perché Bari possa avere quello che merita».
Il Governo ha scelto di non attuare le procedure di urgenza. Un errore?
«Il governo non ha attuato le procedure di urgenza, ma non ha esitato a sospendere i termini di prescrizione. Un’altra barbarie costituzionale. Ma non è lo stato di emergenza che fa la differenza. Ciò che conta è che si individui subito un immobile rispondente alle
Bari va rispettata e nessuno pensi di perdere tempo: la città deve avere ciò che merita
Temo che qualcuno possa pensare di tirare a campare con l’ipotesi Modugno
Registro una minore attenzione al Sud dal M5S che ha avuto tanti consensi nel Mezzogiorno
esigenze della giustizia. Credo che fare gli Harlem Globetrotter per la giustizia barese non sia certo l’ideale».
Con la revoca, siamo tornati alle ipotesi.
«Siamo ancora al caro amico ti scrivo. Il punto è che non c’è più tempo di ipotesi. Ora bisogna individuare la sede e muoversi. Qualsiasi essa sia, purché sia congrua e adeguata. Credo, però, che soluzioni ci siano. Non so se il palazzo di Agorà sia congruo, oppure la caserma Picca, o il palazzo Telecom. Si faccia una scelta».
Cosa teme?
«Temo che si possa pensare per un attimo di lasciare le cose come stanno e rinviare la scelta a meditazioni buddistiche. Se c’è qualcuno che pensa che oggi ci si possa arrangiare a Modugno oppure che il provvisorio possa diventare quasi definitivo, sbaglia di grosso».
Pensa alla proroga dello sgombero da via Nazariantz o a qualcos’altro?
«Ci può stare che la Procura non debba andar via, se garantita la sicurezza. Ho, però, il forte sospetto che qualcuno possa davvero pensare che si possa tirare a campare con la sede di Modugno. Se il ministro pensa questo, è un errore. Sottovaluta i baresi». Cioè?
«Dico solo che se tutto questo fosse successo a Milano o a Torino, sarebbe venuto giù il finimondo. Registro una minore attenzione al Sud proprio da chi, come i 5 Stelle, ha avuto tanti consensi nel Mezzogiorno».