Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Comincia il campionato Serve un po’ di sobrietà
Nei meandri del diritto sportivo ho scovato un comma nascosto che secondo il parere del mio pool di avvocati mi autorizzerebbe a esprimere alcuni desideri in deroga ai termini perentori fissati per la data di San Lorenzo. Ecco dunque i miei cinque sogni per il campionato appena cominciato. 1. Sogno che gli attaccanti, dopo il gol, invece che mitragliare verso il pubblico, mimare cuoricini, alitare «ciao mamma» sull’obiettivo del cameraman, lanciarsi in improbabili coreografie o in imitazioni di volatili tropicali, sorprendano tutti ed esclamino semplicemente «Gol!» sollevando i pugni al cielo. 2. Sogno che la partita Juventus Inter sia giocata da calciatori che indossano una maglia a strisce bianche e nere contro calciatori che indossano una maglia a strisce nere e azzurre. Che Roma Lazio sia giocata tra giallorossi e biancocelesti. E Torino Napoli tra granata e azzurri. Le maglie verde melange con striature cobalto e schizzi di rosso vermiglio su letto di losanghe rosa antico aromatizzate all’arancio, siano destinate alle sfilate di Cavalli. 3. Sogno un allenatore che invece di dire: «È un giocatore importante, che in una importante sfida, con le sue qualità importanti, ci ha regalato tre punti importanti», scopra improvvisamente l’esistenza del dizionario dei sinonimi e cominci a esplorare le infinite possibilità offerte dalla lingua italiana. Tipo notevole, essenziale, fondamentale, impegnativo, serio, vitale, considerevole ecc. 4. Sogno che i telecronisti sportivi si convertano alla sobrietà. Non dico quella di Nicolò Carosio. Mi basta un misto tra Pizzul e Franco Strippoli. Insomma qualcosa che impedisse di commentare un autogol in Spal Sassuolo con l’enfasi dello sbarco sulla luna e i decibel di un acuto di Pavarotti. 5. Il quinto sogno non posso svelarlo, perché altrimenti non si avvera. Ché poi, essendo un tifoso del Bari, ci sono piuttosto abituato.