Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Pollino, il dolore della Puglia

Tra le vittime un agente di Cisternino e due ragazze di Conversano e Torricella

- Di Francesca Mandese

La Puglia piange tre dei suoi figli, morti nella piena del torrente Raganello, in Calabria. Sono le amiche del cuore Miryam Mezzolla, 27 anni , di Torricella, un comune in provincia di Taranto, la trentunenn­e Claudia Giampietro di Conversano, nel Barese, e Gianfranco Fumarola, di 43 anni, di Cisternino (Brindisi), agente di polizia penitenzia­ria in servizio nel carcere di Taranto.

Insieme in vacanza, in sala prove e nei post su Facebook. Insieme nella vita di giovani donne, insieme nella morte orribile tra il fango e i detriti del Pollino. Quello stesso fango dal quale un giovane padre ha invece tratto in salvo i due figliolett­i prima di essere travolto dalla piena del torrente. Claudia Giampietro, Miryam Mezzolla, Gianfranco Fumarola. Sono i nomi delle tre vittime pugliesi della tragedia di Raganello, per i quali la Puglia intera ha tenuto il fiato sospeso fino alla conferma ufficiale della loro morte. Sospiro di sollievo, invece, per i tre ragazzi dati inizialmen­te per dispersi e che erano in tutt’altra zona della Calabria e non sapevano nemmeno di essere ricercati.

Le «amiche indivisibi­li» erano Claudia Giampietro, 31enne di Conversano (Bari), e Miryam Mezzolla, 27enne di Torricella (Taranto), partite per la loro ennesima vacanza insieme per prendersi una pausa dalla danza e dal burlesque, per il quale nutrivano una vera passione. Claudia, di 31 anni, viveva a Bari, ma la notizia della sua morte, attraverso giornali e tv, ha raggiunto la mamma e il nonno nella loro casa a Conversano, dove ieri pomeriggio si è recato il sindaco, Pasquale Loiacono, «per portare il cordoglio e la vicinanza mia e della città». Miryam viveva tra Torricella e Lecce, era ragazza immagine, fotomodell­a e ballerina di burlesque. Al padre Antonio, operaio di una ditta dell’appalto Ilva, è toccato il triste compito di riconoscer­e il corpo della figlia. Antonio, la moglie Anna Guarano e la figlia diciassett­enne Angelica sono corsi a Civita di Castrovill­ari, in provincia di Cosenza, subito dopo aver appreso la drammatica notizia dai carabinier­i della stazione di Torricella. Erano le due di notte. Il cadavere della ragazza è stato poi trasferito all’ospedale di Rossano Calabro dove sono arrivati anche il sindaco Michele Schifone e il consiglier­e regionale pugliese Giuseppe Turco, ex sindaco di Torricella. «L’onda della morte ha travolto mia figlia. Penso a Miryam al buio, travolta dall’acqua e non capisco perché mi è capitata una cosa del genere». Mamma Anna alterna momenti di sconforto a lunghissim­i minuti di assoluto silenzio. Antonio, invece, ha voluto sapere, si è fatto raccontare dai superstiti cosa sia accaduto sul quel maledetto sentiero. «Hanno detto che era asciutto e non era piovuto — dice —. Improvvisa­mente una vera e propria bomba d’acqua ha investito tutti, compresa mia figlia e la sua amica Claudia. Sono stati tutti colpiti dall’acqua, ma soprattutt­o da pietre e fango. Erano andate a Civita solo per un giorno e avrebbero dovuto fare ritorno a casa in serata. È una tragedia». Gianfranco Fumarola (43 anni) era un agente di polizia penitenzia­ria di Cisternino (Brindisi) in servizio nel carcere di Taranto e aveva tre figli maschi. Con loro, e con la moglie Cinzia, calabrese e insegnante di scuola primaria, si era concesso una vacanza in Calabria. In escursione nel Raganello aveva portato i figli di 11 e 12 anni e una nipote, mentre il piccolino di casa, di appena 4 anni, era rimasto con la mamma. Fumarola è morto in ospedale a causa delle gravi ferite riportate. Sembra che prima di essere trascinato dall’ondata di piena abbia salvato i due figli, che sarebbero stati trovati dai soccorrito­ri attaccati a dei rami o a delle rocce. Questo ha riferito il sindaco Luca Convertini. E solo la mancanza di campo per i cellulari ha fatto temere il peggio per un altro gruppo di amici. Adriana Pugliese, 21enne di Ostuni, Giuseppe ed Enrico, del Barese, erano accampati in località Valle d’Impisa, una zona a monte del Riganello, e non sapevano di essere ricercati come dispersi. A dare la notizia del loro ritrovamen­to è stata un’amica che, attraverso un twitter, ha informato le forze dell’ordine dicendo «sono vivi». Il sindaco della Città Bianca, Gianfranco Coppola, è stato tra i primi a essere avvisato della buona notizia da uno zio della ragazza.

 ??  ?? Dramma L’intervento dei vigili del fuoco a Civita, in provincia di Cosenza
Dramma L’intervento dei vigili del fuoco a Civita, in provincia di Cosenza
 ??  ?? Soccorsi Un’immagine dei soccorsi scattati sul Pollino dopo la piena del torrente Raganello. Tra le dieci vittime ci sono tre pugliesi
Soccorsi Un’immagine dei soccorsi scattati sul Pollino dopo la piena del torrente Raganello. Tra le dieci vittime ci sono tre pugliesi

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