Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Pollino, il dolore della Puglia
Tra le vittime un agente di Cisternino e due ragazze di Conversano e Torricella
La Puglia piange tre dei suoi figli, morti nella piena del torrente Raganello, in Calabria. Sono le amiche del cuore Miryam Mezzolla, 27 anni , di Torricella, un comune in provincia di Taranto, la trentunenne Claudia Giampietro di Conversano, nel Barese, e Gianfranco Fumarola, di 43 anni, di Cisternino (Brindisi), agente di polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Taranto.
Insieme in vacanza, in sala prove e nei post su Facebook. Insieme nella vita di giovani donne, insieme nella morte orribile tra il fango e i detriti del Pollino. Quello stesso fango dal quale un giovane padre ha invece tratto in salvo i due figlioletti prima di essere travolto dalla piena del torrente. Claudia Giampietro, Miryam Mezzolla, Gianfranco Fumarola. Sono i nomi delle tre vittime pugliesi della tragedia di Raganello, per i quali la Puglia intera ha tenuto il fiato sospeso fino alla conferma ufficiale della loro morte. Sospiro di sollievo, invece, per i tre ragazzi dati inizialmente per dispersi e che erano in tutt’altra zona della Calabria e non sapevano nemmeno di essere ricercati.
Le «amiche indivisibili» erano Claudia Giampietro, 31enne di Conversano (Bari), e Miryam Mezzolla, 27enne di Torricella (Taranto), partite per la loro ennesima vacanza insieme per prendersi una pausa dalla danza e dal burlesque, per il quale nutrivano una vera passione. Claudia, di 31 anni, viveva a Bari, ma la notizia della sua morte, attraverso giornali e tv, ha raggiunto la mamma e il nonno nella loro casa a Conversano, dove ieri pomeriggio si è recato il sindaco, Pasquale Loiacono, «per portare il cordoglio e la vicinanza mia e della città». Miryam viveva tra Torricella e Lecce, era ragazza immagine, fotomodella e ballerina di burlesque. Al padre Antonio, operaio di una ditta dell’appalto Ilva, è toccato il triste compito di riconoscere il corpo della figlia. Antonio, la moglie Anna Guarano e la figlia diciassettenne Angelica sono corsi a Civita di Castrovillari, in provincia di Cosenza, subito dopo aver appreso la drammatica notizia dai carabinieri della stazione di Torricella. Erano le due di notte. Il cadavere della ragazza è stato poi trasferito all’ospedale di Rossano Calabro dove sono arrivati anche il sindaco Michele Schifone e il consigliere regionale pugliese Giuseppe Turco, ex sindaco di Torricella. «L’onda della morte ha travolto mia figlia. Penso a Miryam al buio, travolta dall’acqua e non capisco perché mi è capitata una cosa del genere». Mamma Anna alterna momenti di sconforto a lunghissimi minuti di assoluto silenzio. Antonio, invece, ha voluto sapere, si è fatto raccontare dai superstiti cosa sia accaduto sul quel maledetto sentiero. «Hanno detto che era asciutto e non era piovuto — dice —. Improvvisamente una vera e propria bomba d’acqua ha investito tutti, compresa mia figlia e la sua amica Claudia. Sono stati tutti colpiti dall’acqua, ma soprattutto da pietre e fango. Erano andate a Civita solo per un giorno e avrebbero dovuto fare ritorno a casa in serata. È una tragedia». Gianfranco Fumarola (43 anni) era un agente di polizia penitenziaria di Cisternino (Brindisi) in servizio nel carcere di Taranto e aveva tre figli maschi. Con loro, e con la moglie Cinzia, calabrese e insegnante di scuola primaria, si era concesso una vacanza in Calabria. In escursione nel Raganello aveva portato i figli di 11 e 12 anni e una nipote, mentre il piccolino di casa, di appena 4 anni, era rimasto con la mamma. Fumarola è morto in ospedale a causa delle gravi ferite riportate. Sembra che prima di essere trascinato dall’ondata di piena abbia salvato i due figli, che sarebbero stati trovati dai soccorritori attaccati a dei rami o a delle rocce. Questo ha riferito il sindaco Luca Convertini. E solo la mancanza di campo per i cellulari ha fatto temere il peggio per un altro gruppo di amici. Adriana Pugliese, 21enne di Ostuni, Giuseppe ed Enrico, del Barese, erano accampati in località Valle d’Impisa, una zona a monte del Riganello, e non sapevano di essere ricercati come dispersi. A dare la notizia del loro ritrovamento è stata un’amica che, attraverso un twitter, ha informato le forze dell’ordine dicendo «sono vivi». Il sindaco della Città Bianca, Gianfranco Coppola, è stato tra i primi a essere avvisato della buona notizia da uno zio della ragazza.