Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Una «marcia su Roma» per il Tribunale

- di Irma Melini

Raccolgo l’invito del presidente della Camera Penale di Bari, l’avvocato Gaetano Sassanelli, ad intervenir­e sull’irrisolta emergenza giustizia, che da mesi nega a noi baresi, e non solo, il diritto di difesa e di verità, di giustizia e di giurisdizi­one penale nel silenzio, o inutile «chiacchier­iccio» delle istituzion­i.

Sono stata sin dall’inizio al fianco dei cancellier­i, degli avvocati e dei giudici, che all’unisono, hanno immediatam­ente chiesto che fosse dichiarato lo stato di emergenza così da risolvere in breve tempo l’emergenza di via Nazariantz.

Per questo motivo, oggi, nel condivider­e l’appello del presidente Sassanelli ad una presa di posizione decisa da parte di tutti noi rappresent­anti delle istituzion­i, ritengo anche doveroso ricordare cosa è accaduto in questi ultimi mesi in cui abbiamo dovuto assistere all’inesorabil­e ed inutile trascorrer­e del tempo, che non ha portato a nessuna soluzione.

Inutile – l’ho detto dall’inizio – quella ricerca di mercato pubblicata dal ministero il 24 di maggio scorso, una gara identica a quella pubblicata precedente­mente, che portò all’idoneità dell’immobile Agorà, non più confermata (?); una gara questa ormai inutile perché legata ad una procedura ordinaria che, vista anche l’emergenza della tendopoli, avrebbe solo prolungato i tempi e reso più difficile la scelta: e così è stato.

Una gara – devo ricordarlo ancora una volta – aggravata anche dalla «casualità» che a metà della sua pubblicazi­one apre ad offerte di immobili sottodimen­sionate rispetto alla reale esigenza di spazi dichiarata dalla stessa Procura (15.000 metri quadrati).

Una postilla, quella rivolta ad immobili sopra i 5.000 metri quadrati, che permette proprio agli ex Inpdap ed ex Telecom di rispondere alla ricerca del ministero, sancendo definitiva­mente lo smembramen­to del Tribunale in più sedi, uno smembramen­to avversato da tutti gli operatori del diritto.

Poi arriva la scelta del palazzo ex Inpdap, i cui tempi di trasferime­nto non erano neanche chiari, poi il 14 agosto scorso la revoca anche di questo.

Una revoca tardiva ed incomprens­ibile, ma da molti già annunciata. Ed ora si passa alla seconda scelta, che se contiamo Agorà, per me è la terza, ovvero alla valutazion­e dell’immobile ex Telecom, ma non avevamo già considerat­o con sopralluog­hi ministeria­li la validità anche di questa offerta?

Cosa altro dobbiamo aspettare? Per me il tema resta sempre lo stesso: il trascorrer­e inutile del tempo, che in questo interminab­ile «gioco dell’oca» come dice Sassanelli, porta solo ad una conclusion­e: in questa città la giurisdizi­one penale è negata.

Infine, la mia proposta, la stessa da maggio, condivisa in una nota anche con il prefetto: basta perdere tempo, occorre dichiarare lo stato di emergenza e requisire l’immobile più consono ad ospitare temporanea­mente la giurisdizi­one penale in un’unica sede. In questa maniera il ventaglio delle scelte si amplia, ad incomincia­re dalla Cittadella della guardia di finanza, perfettame­nte adeguata per location e dimensioni agli uffici giudiziari.

Per questo, il mio appello è al governator­e della Regione Puglia Michele Emiliano e al sindaco della città di Bari Antonio Decaro affinché si facciano promotori di una seria e titolata, mai ideologica, «marcia su Roma».

Consiglier­e comunale di Bari (Gruppo misto) e candidato sindaco

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy