Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il quartiere al buio da un mese E i turisti accolti in un cantiere
AManduria, il quartiere Matera è al buio da un mese a causa dell’incendio in una cabina elettrica. A Ostuni, la stazione ferroviaria è quasi impraticabile a causa dei lavori di ammodernamento. Si lamentano i cittadini di Manduria e lo stesso fanno le centinaia di turisti che arrivano in treno nella Città Bianca.
È diventato una sorta di quartiere fai da te o, meglio, autogestito. Nel senso che a illuminare le strade quando cala il buio della sera ci pensano i negozianti, lasciando vetrine e insegne accese, e i residenti, che accendono faretti e lampadine sui balconi di casa. È così da circa un mese e non si riesce a vedere la luce, in questo caso, fuor di metafora.
Siamo a Manduria, nel rione Matera, che dista appena un chilometro dal centro storico della città in provincia di Taranto. Non è la prima volta che accade, ma è la prima volta che il totale black-out della pubblica illuminazione duri tanto a lungo. Fino a quando le giornate saranno lunghe, grazie alla stagione estiva, il disagio può considerarsi sopportabile, ma i residenti guardano già al futuro prossimo, a quando cioè, il sole tramonterà nelle prime ore del pomeriggio. E mancano appena quattro mesi. La situazione è paradossale. I residenti si muovono per strada armati di torce elettriche, neanche fossero nel più “nature” dei campeggi, e le uniche luci che rischiarano l’asfalto scuro sono appunto quelle dei negozi e dei balconi dei cittadini di buona volontà. Attraversare la strada, poi, diventa quasi un terno al lotto perché al buio, si sa, i pedoni diventano invisibili. A causare il black-out sarebbe stato l’incendio di una cabina elettrica. Da quel giorno, quando anche le marine di Manduria e tutta la zona della movida estiva sono rimaste al buio per una notte intera, i residenti hanno cominciato a tempestare di telefonate gli uffici comunali. «Se chiami all’ufficio tecnico o ai vigili urbani — scrive sconsolato un residente del rione Matera su Facebook — ti garantiscono che hanno preso in carica la segnalazione e che si effettueranno i ripristini nel più breve tempo possibile, ma vi garantisco che è un modo come un altro per chiudere il prima possibile la comunicazione con i cittadini che si trovano dall’altra parte del telefono».
«I cittadini hanno paura — spiega Leonardo Di Lorenzo, presidente del Comitato Matera —. La sera non si esce più di casa e, se proprio si è costretti a farlo, ci si arma di torce per illuminare la strada, per farsi vedere dalle automobili e, non ultimo, per sentirsi un po’ più al sicuro. L’amministrazione comunale ci ha risposto che non ci sono i soldi per riparare la centralina il cui quadro ha preso fuoco. Un modo come un altro per scaricarci e abbandonarci al nostro destino. Ma quanto ancora potrà andare avanti questa situazione?».
Per il momento, i disagi sono a carico di una parte della cittadinanza. Come molti manduriani, infatti, anche alcuni dei residenti nel rione Matera trascorrono i mesi estivi nelle marine della zona, soprattutto nella bella San Pietro in Bevagna. Tra qualche giorno, però, si entrerà in pieno clima scolastico e preautunnale, le case si riapriranno, i residenti torneranno in città e bisognerà fare i conti con la situazione.
Girare per il quartiere fa davvero impressione. E se qualcuno ci scherza su, dicendo che la notte di San Lorenzo si sono potuti godere lo spettacolo delle stelle cadenti senza inquinamento luminoso, la realtà comincia a diventare insopportabile. Difficile comprenderlo quando si è abituati a girare per strade servite dall’illuminazione pubblica, dove anche il non funzionamento di una sola lampadina mette in allarme e fa scattare segnalazioni e proteste. Un intero quartiere al buio significa non avere punti di riferimento e sentirsi realmente persi in mezzo al nulla.
Il guasto
L’incendio del quadro elettrico di una centralina ha lasciato i residenti senza luce
La soluzione
A illuminare le strade sono le insegne dei negozi e i faretti sui balconi delle case