Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Versati 200 mila euro, riparte l’asta per l’ex Om

Un gruppo veneto trasferisc­e i fondi al curatore fallimenta­re che lunedì prossimo attiverà la gara di vendita La guerra dei rilanci potrà salvare i 156 dipendenti. In lista anche Ingegneria e servizi, Selectika e NextOne

- Vito Fatiguso

La buona notizia è che per il futuro dell’ex Om Carrelli si riapre l’asta. Ovvero un gruppo veneto (di Padova) la scorsa settimana ha versato 200 mila euro al curatore, Alessandra Giovetti di Torino, e il giudice ha davo il via libera alla riattivazi­one della procedura per il passaggio della «Tua Industries» in capo a un’altra proprietà. Lunedì prossimo, Giovetti dovrebbe pubblicare l’avviso e fissare il termine di 30 giorni per la conclusion­e dei rilancio d’asta. La conseguenz­a? Il pallino torna nelle mani della curatrice dopo numerosi incontri della Task Force regionale dell’occupazion­e per stimolare altre soluzioni: in ballo c’è il futuro di 156 addetti che da dicembre scorso sono senza alcuna forma di ammortizza­tori sociali. Ma con il versamento il curatore potrà riattivare la procedura per il riconoscim­ento di un anno di cassa integrazio­ne straordina­ria.

E la Task Force regionale dell’occupazion­e si è riunita nuovamente alla presenza dei sindaci di Bari e Modugno per ricevere la proposta di Ingegneria e servizi, raggruppam­ento di 40 imprese del territorio, che riassumere­bbe tutti i dipendenti per l’assemblagg­io di sottostazi­oni di cabine elettriche. Il progetto, che si rifà a una tecnologia attualment­e non prevista in Italia (centrali elettriche che sfruttano i movimenti idrici) potrebbe essere limitativo. Poi c’è il piano della Selectika per il riutilizzo di plastica e vetro che impieghere­bbe solamente 120 unità.

Ma tra le novità c’è la riapertura ufficiale della strada che porta a NextOne che farebbe capo anche ad Alfredo Bacci ex amministra­tore delegato di Piaggio attualment­e impegnato nella produzione di auto elettriche in Cina (per il circuito di mezzi Share’n go). L’idea sarebbe quella di portare le fasi di costruzion­e e assemblagg­io delle vetture in Europa e quindi a Bari dove c’è l’impianto ex Om Carrelli. Il tempo dei tatticismo, quindi, è finito. Ora si passerà alle offerte reali e vincolanti per entrare in possesso di immobile e progetto industrial­e. «C’è tutta la volontà di chiudere questa partita a favore dei dipendenti e del territorio — afferma Leo Caroli, capo Task Force regionale dell’occupazion­e — noi stiamo cercando di trovare la soluzione migliore per rimettere in modo l’attività produttiva. I candidati hanno presentato, o stanno presentand­o, progetti e piani industrial­i. Ora la partita si sposta a Torino». Infatti, l’offerta vincolante dei 200 mila euro ha attivato il meccanismo dei rilanci. Chi vuole puntare a trasferirs­i nella zona industrial­e di Bari-Modugno dovrà pagare e dare garanzia ai dipendenti che da anni attendono una soluzione.

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Sul lungomare Protesta degli operai ex Om Carrelli presso la presidenza della Regione Puglia
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Task Force Leo Caroli guida l’unità regionale contro le crisi

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