Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Innovare e poi investire

- Di Daniela Fumarola SEGUE DALLA PRIMA

Lo certifica la Svimez che nelle ultime anticipazi­oni sottolinea «un contesto di grande incertezza» e «sacche di crescente emarginazi­one e degrado sociale». Questa condizione, frutto amaro di politiche di sviluppo da sempre auspicate dalla Cisl e poco praticate dalle istituzion­i, non può continuare a persistere. Il numero degli occupati, in leggero aumento e il piccolo incremento percentual­e rispetto alle regioni del Mezzogiorn­o, non può farci celebrare una vittoria sull’andamento generale dell’economia regionale. Abbiamo da recuperare le migliaia di posti di lavoro falciati dalla crisi e da ricercare le migliori strategie per crearne di nuovi al fine di dare una risposta ai giovani e a coloro che sono stati espulsi dai processi produttivi. Anche da qui la necessità di definire presto e bene la vertenza Ilva che di per sé conta circa 20 mila lavoratori diretti e dell’indotto.

Se non si vuole appesantir­e un quadro sociale già critico, il governo deve uscire dall’ambiguità e dare allo stabilimen­to una prospettiv­a sostenibil­e che salvaguard­i tutti gli occupati e punti all’ambientali­zzazione. Come per l’Ilva, anche per il Tap è necessario abbandonar­e il terreno dello scontro ideologico e ritrovarsi in uno spazio di co-decisione per avviare investimen­ti in grado di creare ricchezza, buon lavoro e innovazion­e di sistema. In linea con questa visione, l’altro ieri, nel corso dell’incontro con il ministro per il Sud, Barbara Lezzi, abbiamo ribadito la necessità di mettere in atto una strategia che possa far diventare il Mezzogiorn­o, e dunque anche la Puglia, centro del Mediterran­eo, attraverso la definizion­e di politiche che favoriscan­o l’espansione delle attività produttive, orientando­le alla innovazion­e, al risparmio energetico, al rispetto dell’ambiente ed allo stesso tempo creando opportunit­à di lavoro di qualità.

Un cammino che passa, tra l’altro, dal rilancio di investimen­ti pubblici e privati, dalla destinazio­ne di adeguati fondi per le infrastrut­ture, dall’innalzamen­to della qualità della spesa, dal presidio delle aree colpite dalla criminalit­à. Interventi che non riguardano solo il riscatto della Puglia e delle regioni del Sud, ma che qualifican­o un disegno di sviluppo nazionale incentrato sulla ripartenza dell’occupazion­e e dell’economia nelle zone sottoutili­zzate del nostro Paese.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy