Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Tribunale addio Esplode subito il caos processi

Da oggi trasferiti giudici e personale. Chieste dieci unità aggiunte per smaltire 70 mila notifiche

- Di Angela Balenzano

Nel Palagiusti­zia di via Nazariantz la giornata ieri è cominciata con magistrati e personale amministra­tivo all’interno dell’immobile a lavorare. Come preannunci­ato dal Ministero, tutti avrebbero dovuto lasciare il palazzo inagibile. Intanto il presidente del Tribunale di Bari, chiede formalment­e «dieci unità di personale amministra­tivo» per fare le decine di migliaia di notifiche mirate a riavviare l’iter dei processi ordinari.

Nel Palagiusti­zia di via Nazariantz dichiarato inagibile perché a rischio crollo ieri mattina erano tutti al lavoro. Magistrati e personale amministra­tivo. Una giornata iniziata come sempre. Eppure, come preannunci­ato dal Ministero della Giustizia, Alfonso Bonafede, attraverso interviste e social network, a partire da ieri gli uffici avrebbero dovuto essere vuoti. Al contrario erano operativi. Contestual­mente erano in atto le consuete operazioni di sgombero (vanno avanti da settimane) per il trasferime­nto di faldoni, computer, armadi, scrivanie e sedie nelle sedi provvisori­e di via Brigata Bari (ex edificio Inail) che dovrebbe ospitare i pubblici ministeri e i gip e nella sezione distaccata di Modugno che ospiterà invece il Tribunale penale. Entrambe le soluzioni sono insufficie­nti per accogliere tutti. L’edificio di via Nazariantz è stato dichiarato inagibile nello scorso mese di maggio e il Comune aveva dato 90 giorni per lo sgombero (scaduti ieri mattina) poi, su sollecitaz­ione della Procura, che ha chiesto più tempo per portare avanti indagini delicate, il sindaco Decaro ha concesso una proroga di 120 giorni. Una decisione presa sulla base di una nuova valutazion­e tecnica che rassicurav­a un attenuato rischio crollo in seguito all’alleggerim­ento dei piani superiori.Dal Ministero intanto non sono arrivate notizie sulla scelta di una «soluzione ponte» che dovrebbe ospitare tutti gli uffici giudiziari fino alla realizzazi­one di un unico Polo della Giustizia. Nelle scorse settimane gli ispettori del Ministero hanno fatto un sopralluog­o nel palazzo Telecom di Poggiofran­co individuat­o dopo una ricerca di mercato del Ministero, che al momento sembra l’unica scelta, seppur provvisori­a.

«I ministeria­li che hanno fatto dei sopralluog­hi nella sede di Modugno hanno detto di ridurre le spese per il trasloco, aggiungend­o che a Modugno è tutto pronto - spiega il giudice Rosa Calia Di Pinto, componente della Giunta distrettua­le dell’Anm di Bari - ma in realtà non è così. Il trasloco di un tribunale penale non è come fare quello di un’abitazione. Ha bisogno di aule, di impianti di videoconfe­renza. E poi c’è bisogno di spazi per lo stazioname­nto dei detenuti che dovranno venire a Modugno. Stiamo cercando di adattare l’alloggio del custode per creare aule di sicurezza. In modo da scongiurar­e un pericolo di evasione». Ci sono poi i tempi dei processi ordinari che rischiano di slittare per mesi. «Per il momento siamo paralizzat­i - aggiunge ancora il giudice - per rifissare dei processi abbiamo bisogno della task force che ci era stata promessa. Prima di un paio di mesi almeno, non potremo celebrare processi ordinari». Ad annunciare la task force per aiutare i cancellier­i a preparare le notifiche per accelerare l’avvio dei processi, era stato il ministro Bonafede in occasione della sua visita alla «tendopoli della giustizia». A questo proposito il presidente del Tribunale di Bari, Domenico De Facendis, ha chiesto formalment­e «dieci unità di personale ammini- strativo» per fare le decine di migliaia di notifiche (settantami­la quelle stimate) che serviranno per ricomincia­re a celebrare i processi ordinari a Bari. Il decreto legge deciso in seguito all’emergenza giudiziari­a prevede una sospension­e dei processi fino al 30 settembre. In una lettera ufficiale inviata al ministro Bonafede, alla Conferenza permanente, al prefetto, al presidente della Regione, ai sindaci di Bari, Modugno e Bitonto e all’Inail (ente proprietar­io dell’immobile in via Nazariantz) De Facendis elenca tutti i disagi che sta provocando il trasloco dal Palagiusti­zia inagibile. In particolar­e nella sua nota ricorda la carenza di spazi sufficient­i ad ospitare tutto il personale e il disagio dovuto alla «frammentaz­ione su vari immobili» tenuto anche conto che «alla data odierna (ieri ndr) - scrive il presidente - non è dato conoscere in quale immobile, auspicabil­mente più adeguato, potrà svolgersi in futuro l’attività giudiziari­a penale». Le questioni saranno al centro della riunione della Conferenza permanente, anticipata al 5 settembre prossimo.

Domenico De Facendis A oggi non è dato sapere in quale immobile, speriamo più adeguato, si svolgerà l’attività

Rosa Calia Di Pinto Il trasferime­nto di un tribunale non è un gioco Abbiamo bisogno della task force promessa

 ??  ?? Operazioni accelerate Intensific­ato nella mattinata di ieri il trasloco di faldoni e arredi dal Palagiusti­zia (Sasanelli)
Operazioni accelerate Intensific­ato nella mattinata di ieri il trasloco di faldoni e arredi dal Palagiusti­zia (Sasanelli)
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Le operazioni Gli addetti provvedono allo sgombero dell’edificio inagibile di via Nazariantz (foto Sasanelli)
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Lavori in corsoIl trasloco di faldoni giudiziari e arredi in via Brigata Bari

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