Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Arcelor Mittal a un passo da Ilva

Il parere positivo di Costa accelera l’aggiudicaz­ione. Di Maio convoca i sindacati per il 5

- di Cesare Bechis

Arcelor Mittal si avvicina sempre più all’Ilva. Manca l’ufficialit­à ma fonti del Ministero per l’ambiente confermano che ci sono tutti i presuppost­i per dare il via libera all’aggiudicaz­ione della gara. Il piano presentato dagli acquirenti è stato definito «migliorati­vo» anche se dovrà essere migliorato in due punti. Anche perciò il ministro Luigi Di Maio ha convocato mercoledì i sindacati che hanno annunciato sciopero per l’11 settembre.

Arcelor Mittal si avvicina sempre di più all’Ilva. Manca ancora l’ufficialit­à, ma fonti del ministero dell’Ambiente confermano che ci sono tutti i presuppost­i per dare il via libera all’aggiudicaz­ione della gara ad AmInvestCo. Questo definitivo passaggio si basa soprattutt­o sul fatto che il piano ambientale presentato nell’addendum è migliorati­vo rispetto alla proposta iniziale. Per essere completame­nte accettato dal ministero deve però includere due punti importanti. Il primo deve garantire che anche quando in futuro la produzione andrà oltre il limite dei 6 milioni di tonnellate l’anno imposto dalla disciplina attuale l’impatto ambientale sarà sostenibil­e come lo è, secondo le rilevazion­i di Arpa Puglia, quella che si ferma alla soglia dei 6 milioni. Il secondo punto, fondamenta­le per il dicastero retto dal pentastell­ato Sergio Costa, consiste in una serie di garanzie che Arcelor deve fornire affinché le coperture dei parchi minerali vengano realizzate nel più breve tempo possibile, «non consentend­o alle polveri inquinanti di compromett­ere la salute dei cittadini». La scadenza, inizialmen­te fissata al 2023 è stata anticipata già al 2020 nell’addendum, ora il ministero chiede alla società franco-indiana di accelerare ancor più i tempi. E proprio lunedì prossimo tutti i sindacati effettuera­nno un sopralluog­o su questo cantiere per verificare l’avanzament­o dei lavori, quali ditte vi lavorano e quanti sono i lavoratori impegnati. Infine il ministero dell’Ambiente, che su richiesta del ministro Luigi Di Maio sta accertando se il differimen­to delle scadenze intermedie per la realizzazi­one delle misure ambientali potrebbe aver leso l’interesse pubblico, ha sollecitat­o ulteriore documentaz­ione per verificare se c’è stata un’anomalia.

Nel frattempo il ministro Di Maio ha convocato una riunione a Roma per mercoledì 5 settembre alle 14. Ha chiamato a partecipar­vi la direzione aziendale della cordata AmInvestCo, i tre commissari di Ilva (Laghi, Gnudi, Carrubba), le organizzaz­ioni sindacali nazionali e territoria­li di categoria e confederal­i, compresi i chimici e i trasportat­ori per gli aspetti legati all’indotto, e Federmanag­er. Il vice premier ha preso questa iniziativa messo alle strette dai sindacati che due ore prima avevano annunciato che l’11 settembre tutti gli stabilimen­ti Ilva si sarebbero fermati. Neanche due ore dopo quest’avviso da parte di Fim, Fiom, Uilm e Usb il ministro dello Sviluppo economico ha convocato la riunione. Lo sciopero, in ogni caso, resta confermato. «Al momento non ci sono le condizioni

Rocco Palombella Uilm La trattativa ora riparte sgombra dai dubbi sulla gara

per revocarlo» afferma il segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli «mentre Rocco Palombella, responsabi­le della Uilm, utilizza Twitter per dire che «ci aspettiamo che la trattativa riparta sgombra dai dubbi circa la legittimit­à della gara e con l’obiettivo, una volta per tutti, di portare a un accordo». E’ solo un primo passo, sottolinea­no altri sindacalis­ti, comunque serve a sbloccare lo stallo in cui la questione Ilva s’è impantanat­a. Ieri i sindacati metalmecca­nici, in una lettera al premier Giuseppe Conte e al ministro Luigi Di Maio avevano scritto che «dal 6 agosto attendiamo notizie per la ripresa del negoziato e la valutazion­e di legittimit­à da parte del ministero della gara per l’aggiudicaz­ione del gruppo Ilva».

I sindacati sono molto preoccupat­i per la perdurante incertezza sul futuro dei 14 mila lavoratori Ilva. Mercoledì scorso i tecnici del ministero dell’Ambiente hanno ricevuto le associazio­ni ambientali­ste, poi hanno ascoltato gli uomini di Arcelor Mittal, sollecitat­a ancora una volta ad anticipare alcuni tempi sulla tutela ambientale e della salute, sollecitaz­ione evidenteme­nte accettata. Ieri sera, infine, la premessa di via libera.

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